moderatrice
Sempre in posizione predicativa e con valore strettamente filosofico, esprime in sede pratica il concetto della μεσότης aristotelica, costitutivo della virtù, ma spostandolo verso un'idea di " freno ": quindi " che disciplina ", " che regola ", in modo da tener lontano gli eccessi.
Così la liberalità, per Aristotele " circa dationem autem pecuniarum et circa acceptionem medietas " (Eth. Nic. II 7, 1107b 8-9), è detta moderatrice del nostro dare e del nostro ricevere le cose temporali (Cv IV XVII 4); la magnificenza si presenta come moderatrice de le grandi spese, quelle facendo e sostenendo a certo termine (cfr. Eth. Nic. II 7, 1107b 16-18); la magnanimità da ‛ medietas ' " circa honorem... et inhonorationem " (Eth. Nic. II 7, 1107b 21) passa a moderatrice e acquistatrice de' grandi onori e fama; l'amativa d'onore è infine moderatrice e ordina noi a li onori di questo mondo (Cv IV XVII 5: veramente il filosofo greco definisce φιλοτιμία il sovrabbondante desiderio d'onore; ma aggiunge, seguito da s. Tommaso: " nos autem quandoque medium philotimum vocamus ", Eth. Nic. II 7, 1107b 32-33).