MODIO
. Misura romana degli aridi equivalente allo ἑκτεύς attico, pari a litri 8,73. Accanto a questo modio romano, nelle provincie si usano misure che pure prendono il nome di modio e che derivano di solito da antiche misure locali. In Egitto si usano un modio cumulato di litri 11,64, pari a ⅓ di artaba di 40 choenices, e un modio raso di litri 10,43 di ⅓ della stessa artaba. In Palestina i varî sĕ'īm (sing. se'ahm; σάτα) sono considerati dagli scrittori metrologici come modî. Uno dei più usati in Palestina e in Siria è il σάτον corrispondente a ⅓ modî italici, di litri 13,10. Esso viene ragguagliato da Epifanio a 22 sestarî.
Un modio provinciale assai in uso è il modio castrense, usato per le misure di cereali nel calmiere di Diocleziano, diviso in sestarî castrensi. Per maggiori particolari vedi sotto metrici, sistemi. Per la misura moderna, v. moggio.
Il modio come simbolo. - Il modio fu adoperato come simholo religioso solo per Serapide; o almeno solo per questo dio abbiamo esplicite testimonianze in proposito e la spiegazione del significato dell'attributo. Serapide, come divinità sotterranea, era al tempo stesso il re dell'oltretomba e colui che dona la fertilità alle messi: il modio alludeva evidentemente a quest'ultima facoltà. La statua di Serapide, opera di Briasside, che la scolpì per Sinope, donde il re Tolomeo Sotere nel 285 a. C. la fece trasportare ad Alessandria d'Egitto, aveva sul modio raffigurati in rilievo tre alberi di ulivo; in alto ne emergevano (così almeno sembra) tre spighe, probabilmente in oro pallido. Altre divinità munite del modio non sembra che ve ne siano state; però il calato (v.), ossia il canestro dal quale escono talora delle spighe, è spesso attributo di Demetra, altra divinità delle messi e dell'oltretomba. In ambedue i casi però, e così pure nella corona turrita che cinge la testa delle personificazioni di città e di regioni, divinità terrestri anch'esse, sembra certo che si tratti soltanto di modificazioni piuttosto tarde - di un'epoca che tendeva a dare agli attributi delle figure divine un significato chiaro ed evidente - del primitivo polos, il copricapo cilindrico di cui erano originariamente adorne quasi tutte indistintamente le divinità, soprattutto quelle femminili.
Bibl.: V. Müller, Der Polos, Berlino 1915, soprattutto pp. 94-96; W. Amelung, in Rev. Archéol., II (1903), p. 197.