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di Luca Tomassini - Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
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modulo

Luca Tomassini

Gruppo abeliano (in cui l’operazione di moltiplicazione è commutativa) unito a un anello di operatori. Un modulo è la generalizzazione di uno spazio vettoriale (lineare) su un campo K (per es., i numeri reali o complessi), dove appunto K è sostituito da un anello A. Ricordiamo che un campo è un anello in cui anche la moltiplicazione (come l’addizione) è commutativa e ogni elemento tranne lo zero è invertibile rispetto a essa. Un gruppo abeliano M è detto A-modulo sinistro se esiste un’applicazione (a,m)→am, con a∈A e m∈M, di A×M in M che soddisfa le seguenti proprietà:

(a) a(m1+m2)=am1+am2;

(b) (a1+a2)m=a1m+a2m;

(c) a1(a2m)=(a1a2)m.

Se A ha un’unità 1, si richiede inoltre che 1m=m per ogni m∈M. Un modulo con questa proprietà è detto unitario. Il simbolo ‘+’ indica indistintamente tanto l’operazione (commutativa) di moltiplicazione in M quanto l’addizione in A. Gli A-moduli destri sono definiti nella maniera ovvia; in particolare (c) è sostituito da (ma1)a2=m(a1a2). Se A è commuativo la distinzione scompare: ogni modulo sinistro può essere considerato destro. Ogni gruppo abeliano M (continuiamo a guardare all’operazione di gruppo come a un’addizione) è un modulo sull’anello degli interi relativi ℤ. È sufficiente, infatti, definire am=m+...+m (a volte) per a∈ℤ positivo e m∈M e am=−m−...−m (a volte) per a negativo. Come precedentemente accennato, se A è un campo la nozione di modulo coincide con quella di spazio vettoriale. Anche uno spazio vettoriale V su un campo K (fissata una base) può essere considerato un modulo sull’anello Mν(K) di tutte le matrici n×n con coefficienti in K. Più in generale, con un gruppo abeliano M è sempre definito l’anello End(M) di tutti gli endomorfismi di M con addizione a1+a2 tra elementi a1,a2∈End(M) definita dalla formula (a1+a2)m=a1m+a2m per ogni m∈M. Il gruppo M possiede una struttura naturale di End(M)-modulo. Se esiste una struttura di A-modulo su M per qualche anello A, allora l’applicazione m→am è un endomorfismo di M per ogni a∈A fissato. Associando all’elemento a∈A tale endomorfismo di M, si ottiene un omomorfismo di A in End(M). Viceversa, ogni omomorfismo di A in End(M) definisce una struttura di A-modulo su M. Tale omomorfismo è detto rappresentazione dell’anello A. Analoghe considerazioni valgono anche nel caso dei G-moduli, moduli in cui l’anello A è sostituito da un gruppo G.

→ Algebra

Vedi anche
algebra Uno dei rami fondamentali delle scienze matematiche: in senso lato l’algebra studia le operazioni, definite in un insieme, che godono di proprietà analoghe a quelle delle ordinarie operazioni dell’aritmetica. Con significato specifico è sinonimo di sistema ipercomplesso. ● La parola al-giabr è usata ... geometria In senso ampio e generico, ramo della matematica che studia lo spazio e le figure spaziali. 1. Cenni storici 1.1 L’antichità. - L’origine della geometria è legata a concreti problemi di misurazione del terreno (nacque a scopi agrimensori nella zona del delta del Nilo); si trattava quindi essenzialmente ... matrice anatomia Ammasso di cellule epiteliali alla cui attività si deve la formazione di un tessuto. matrice dell’unghia L’ammasso di cellule dello strato onicogeno che si osserva in corrispondenza della radice dell’unghia e della lunula, e alla cui opacità è dovuto il colorito biancastro di quest’ultima. matrice ... combinatòria combinatòria Termine con cui è anche chiamata l'algebra combinatoria, disciplina che studia, piuttosto che le strutture algebriche classiche (gruppo, anello, corpo, ecc.), le strutture algebriche di tipo più semplice, particolarmente importanti per i calcolatori elettronici, tra le quali i loop, i monoidi, ...
Categorie
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Vocabolario
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modulare¹
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