LEVI, Moisè Giuseppe
Nacque in una modesta famiglia israelita, dal teologo Israel Jacob e da Gentile Bona Soavi, a Guastalla nel 1796. Trasferitosi con il nucleo familiare a Venezia nel 1802, dopo aver completato il primo ciclo di studi, si iscrisse alla facoltà medica dell'Università di Padova, e qui si laureò a pieni voti e con la lode il 6 giugno 1815. Tornato a Venezia nel 1818 - munito di una lettera di presentazione del clinico medico di Padova V.L. Brera a G.A. Ruggieri -, cominciò subito a esercitare la medicina pratica, facendosi ben presto valere: medico di sanità nel sestiere di Cannaregio già nel 1819, ebbe poi gli incarichi di medico presso due fra le più importanti istituzioni assistenziali ebraiche, la Fraterna generale di culto e di beneficenza e la Fraterna di misericordia e pietà. Integralmente inserito nella vita cittadina, il L. acquisì lo status di socio dell'Ateneo veneto e, pur impegnato nell'esercizio della professione e nella redazione di importanti scritti medici, dette il suo contributo alle iniziative volte a migliorare le condizioni di vita della città lagunare.
Un particolare interesse prestò alla secolare questione dell'approvvigionamento idrico di Venezia: considerate nelle linee generali la situazione allora esistente e la necessità di porvi finalmente rimedio (Lettera al signor dottor Tommaso Locatelli, redattore della Gazzetta privilegiata, sul bisogno di dotare Venezia di acqua bevibile, Venezia 1843), propose la costruzione di un acquedotto in grado di drenare nella città le acque del fiume Sile (Sulla indispensabilità di un aquidotto del fiume Sile a Venezia, ibid. 1844; Considerazioni mediche sull'acquidotto che passando dal fiume Sile sboccasse in Venezia, e sulle obbiezzioni mossevi contro dal signor G. Minotto, ibid. 1844). Al parere negativo dell'Ateneo veneto alla realizzazione del progetto, motivato e sostenuto pubblicamente dal vicepresidente P. Ziliotto, il L. replicò con una serie di scritti, pubblicati a Venezia, volti a ribadire e precisare la validità della sua proposta: Maniera di sopperire ad un bisogno sanitario di Venezia, ossia Progetto intorno all'aquidotto per Venezia (1856); Ulteriore proponimento all'acqua bevereccia per Venezia (1857); Quattro scritti intorno all'urgentissimo bisogno di acqua bevereccia per Venezia (1857). Ancora in tema di miglioramento della realtà cittadina egli pubblicò (ibid. 1846) Dubbii medici sulla convenienza di alcuni rami della illuminazione a gas; Ancora quattro parole sul gas illuminante, di riscontro alla risposta fatta ai Dubbii…; alla città di adozione dedicò anche: Della necessità di studiare i patrii prodotti, e dell'utile che trarre potrebbesi da quelli dei lidi veneti (ibid. 1820); Venezia considerata sotto l'aspetto della medicina curativa e preservativa, ossia Avvisi salutari ai medici e malati forestieri (ibid. 1850); Venezia considerata come medicina (ibid. 1851); Il ghiaccio della Veneta Laguna nel 1788… con osservazioni sopra alcuni effetti dell'inverno (ibid. 1858).
Buon medico, cultore delle scienze naturali, stimato professionista, il L. godette meritata fama di studioso e fu in relazione con illustri personalità scientifiche italiane e straniere, secondo quanto documenta un ricco epistolario. Imponente e notissima fu la sua opera di divulgazione scientifica, che lo accreditò come uno fra i più prolifici autori medico-biologici dell'epoca.
Delle sue pubblicazioni mediche e naturalistiche (tutte pubblicate a Venezia, salvo diversa indicazione) si ricordano: Della natura medicatrice (Padova 1817); Della maniera di formare e conservare gli erbarii botanici (1819), opera molto apprezzata dai botanici; Saggio teorico-pratico sugli aneurismi interni (1822), premiato con l'accessit dal R. Istituto di incoraggiamento per le scienze naturali di Napoli; Saggio sugli eliofobi (1822); Sulle meduse erranti per le venete lagune (1823); Sulla ipertosse (Treviso 1824); Sull'abuso in medicina dei vocaboli nervoso, convulsione, debolezza (Padova 1836); Delle tisi per irritazione, ed alcune maniere di curarle (1837); Storia di un tumore scirroso al cervello per molti anni innocente (1841); Considerazioni pratiche sulle emorroidi (1842); Avvertenze cliniche sul cardiopalmo, o palpitazioni del cuore (1845); Dell'inverno e di alcuni effetti. Osservazioni (1845); Proposte e dubbi sull'eterizzazione (1846); Danni provenienti dall'abuso del fumare specialmente cigari (1846); Allentesi, ossia La clinica della irritazione descritta ed illustrata (1851); Manuale dell'antropomagnetismo (1851); Sul morbo della vite, e confutazione dello Schleiden (1852). Degni di menzione sono anche gli scritti storico-biografici del L.: Ricordi intorno agli incliti medici, chirurgi e farmacisti che esercitarono la loro arte in Venezia dopo il 1740, raccolti, aumentati e pubblicati (1835); Le lodi di F. Aglietti, consigliere protomedico (1836); Delle lodi di F. Aglietti medico e letterato veneziano (1836); Biografia di G.A. Ruggieri medico e letterato veneziano (1836); Elogio del dott. A.G. Ruggieri (1836); Elogio del cav. prof. G. Tommasini, tratto dalle lettere da questi al Levi dirette (1847); Cenni biografici intorno al prof. G. Tommasini di Parma (1847); Necrologia. Del medico Ignazio dottor Penolazzi e delle sue facoltà morali ed intellettuali (1856 e 1857); nonché gli scritti riguardanti l'auspicabile corretto uso dell'italiano nelle discipline scientifiche: Dei nomi e degli esempii di naturale filosofia registrati dal Vocabolario della Crusca (1821); Monitorio a scrivere bene italiano di cose mediche (1840), e infine il suo interesse per la cultura ebraica (Saggio di etimologie ebraiche della lingua italiana, 1823).
La produzione letteraria più importante del L., che ne determina il collocamento ai vertici della storia della medicina italiana, è comunque identificabile nella traduzione delle opere di illustri medici del passato o suoi contemporanei e nella compilazione di dizionari ed enciclopedie di divulgazione medico-scientifica che ebbero una grandissima diffusione e rappresentarono un punto di riferimento per generazioni di studenti e di medici. I vari testi, tradotti in italiano non dalle stesure originali ma dalle loro versioni in francese, furono comunque integrati, ampliati e delucidati magistralmente dal L., che apportò inoltre il contributo personale di vasti capitoli. A Le opere di Ippocrate tradotte col testo latino a fronte (Venezia 1838) il granduca di Toscana Leopoldo II conferì la medaglia d'oro per le scienze. Il Dizionario compendiato delle scienze mediche. Prima traduzione italiana con giunte e correzioni (I-XX, ibid. 1827-32), che ricevette un premio dall'imperatore d'Austria Francesco I, fu stampato in 1000 copie. Il Dizionario classico di medicina, chirurgia e igiene. Prima traduzione italiana con moltissime giunte, pubblicato in fascicoli per complessivi 56 volumi (ibid. 1832-40), fu pubblicamente lodato dallo stesso imperatore e dal re del Württemberg Guglielmo I. Seguirono poi: Enciclopedia anatomica, che comprende l'anatomia descrittiva, l'anatomia generale, l'anatomia patologica, la storia dello sviluppo e delle razze di G.T. Bischoff. Tradotto dal tedesco in francese da A.-L. Jourdan. Prima traduzione italiana (I-IX, ibid. 1844-48); Dizionario economico delle scienze mediche, programmato in 96 fascicoli e arrestatosi incompleto all'81° per la morte dell'autore (ibid. 1851-58), contenente circa 3000 lemmi di scienze medico-biologiche, chimiche e fisiche; C.F. Burdach, Trattato di fisiologia…, I-IX, ibid. 1841-54).
Il L. morì a Venezia il 27 genn. 1859.
Fonti e Bibl.: La letteratura sul L. non è particolarmente ricca. Quando egli era ancora in vita, la sua opera fu analizzata da M. Asson all'interno di un ampio saggio sulla medicina veneziana: Considerazioni sulla contemporanea coltura nelle scienze mediche in Venezia…, in Giorn. veneto di scienze mediche, s. 2, XIII (1859), pp. 3-132. Un'accurata scheda biografica è in A. Modena - E. Morpurgo, Medici e chirurghi ebrei dottorati e licenziati nell'Università di Padova dal 1617 al 1816, Bologna 1967, pp. 110-112. La rassegna completa delle opere del L. è contenuta in M. Rippa Bonati, Presentazione di una raccolta inedita di lettere pervenute tra il 1815 e il 1835 a M.G. L, medico pratico veneziano, in Acta medicae historiae Patavina, XXXI (1984-85), pp. 103-119. Si veda inoltre: D. Giordano, Scritti e discorsi pertinenti alla storia della medicina e ad argomenti diversi, Milano 1930, pp. 322, 509; A. Hirsch, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte…, III, pp. 764 s.; Enc. Italiana, XXI, p. 17.