KISLING, Moïse
Pittore e incisore, nato il 22 gennaio 1891 a Cracovia. Trasferitosi nel 1910 a Parigi, vi si fece naturalizzare francese, e nel 1915 si arruolò nella legione straniera. Dal 1913 in poi il K. espone al Salon di autunno e a quello degl'Indipendenti, ma i periodi di lavoro parigino sono interrotti da numerosi viaggi nei Pirenei, in Spagna e nella Provenza, che attrae coi grandi esempî del Cézanne e del Van Gogh la giovane scuola francese. Il K. ama la luce tutta particolare di Sanary e di Bandol, ma si compiace anche di riprodurre nature morte, il mondo della bohème e dei music halls, la gente del popolo, contadini, pescatori, vagabondi, visi espressivi segnati dalla dura vita. Ritrattista, il K. non tenta un'analisi psicologica del soggetto, ma cerca con la riproduzione dell'aspetto fisico, dell'ambiente e del costume di sintetizzare la vita quotidiana; egli ha creato un tipo di donna dalla morbidezza serpentina, sì da farla assomigliare a un arabesco; gli occhi enormi occupano quasi per intero il viso smunto. Partito dalla stilizzazione cubista, la sua visione delle cose ha ancora qualcosa di deformante, ma s'incammina verso un vigoroso realismo espresso in larghi piani, con un disegno incisivo accentuato da un colorismo assai audace (Nudo coricato, 1932).
Bibl.: C. Einstein, M. K., Lipsia 1922; M. Dormoy, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XX, Lipsia 1927 (con la bibl. precedente); G. L. Luzzato, Il pittore M. K., in Dedalo, IX (1928-29), pp. 431-49.