LEVI, Moisè Raffael (Raffaele, Raffaello)
Primo dei quattro figli di Giuseppe Isach, un negoziante appartenente a una ricca famiglia triestina, e di Dolcetta Namias, proveniente da un'agiata famiglia di Venezia e sorella di Giacinto Namias (primario dell'ospedale civile veneziano), il L. nacque a Trieste il 9 ag. 1840. Dopo aver frequentato nella sua città i primi anni del ginnasio, durante i quali si dedicò in particolare allo studio delle lingue francese, inglese e tedesca, assecondando il desiderio del padre interruppe gli studi per occuparsi dell'attività commerciale della famiglia. Nel 1856, alla morte del fratello minore, Michele, di fatto adottato da Giacinto Namias e dalla moglie, che non avevano avuto figli, il L. fu a loro affidato dai genitori: l'evento cambiò radicalmente la vita del giovane, che, accogliendo l'invito dello zio, riprese gli studi interrotti e nel 1862 si laureò in medicina presso l'Università di Padova. Dopo aver frequentato altresì, tra i primi studenti iscritti, la scuola pratica di medicina e chirurgia, costituita presso l'ospedale di Venezia, dove lo zio Namias era titolare dell'insegnamento della clinica medica, fu assunto presso questo nosocomio come assistente medico.
Nel primo periodo della sua attività scientifica e clinica, il L. si occupò sia di questioni teoriche e dottrinali, sia di problemi clinici e terapeutici.
Fornito di una buona preparazione e di una notevole autostima, credette di poter avanzare alcune critiche alla teoria della patologia cellulare enunciata da R. Virchow che, sovvertendo completamente quella umorale dominante da oltre venti secoli, individuava nelle alterazioni intracellulari l'origine delle malattie. Malgrado la giovane età, non esitò a pubblicare l'Esposizione sommaria ed esame delle principali dottrine che fanno fondamento alla patologia cellulare (Venezia 1862) e la monografia La patologia cellulare considerata nei suoi fondamenti e nelle sue applicazioni (ibid. 1863, che ottenne il premio dell'Accademia medico-chirurgica di Ferrara e fu tradotta in tedesco: Die Cellular-Pathologie in ihren Grundlagen und Anwendungen betrachtet, Braunschweig 1865), nonché gli articoli: Della irritazione e della infiammazione secondo la patologia cellulare (Giorn. veneto di scienze mediche, s. 2, I [1864], pp. 384-428); Infiammazione reumatica dell'interna tunica delle vene (ibid., pp. 429-435); Certezze nella medicina moderna (in Atti dell'Ateneo veneto, II [1865], pp. 83-99).
Convinto dell'efficacia delle cure farmacologiche e marine, purché correttamente applicate, il L. fu assertore dell'esigenza, per una sana pratica medico-terapeutica, del possesso di salde conoscenze scientifiche basate su fatti accertati e su osservazioni sperimentali e critiche. Nel 1865, incaricato dalla Giunta sanitaria municipale di provvedere all'assistenza dei militari affetti da colera ricoverati presso l'ospedale degli Incurabili, utilizzò la morfina introdotta per via sottocutanea a scopo sintomatico antidolorifico e depressivo della motilità gastrointestinale (Alcune osservazioni sulla cura del colera fatte all'ospedale militare di Venezia, in Giorn. veneto di scienze mediche, s. 2, VI [1867], pp. 25-36). Fu il primo in Italia a trattare l'asma, specialmente quello di origine nervosa, con la somministrazione sottocutanea di morfina, di atropina e di narceina (Delle iniezioni sottocutanee di morfina e della loro efficacia nella cura dell'asma, specialmente nervoso, in Atti dell'Ateneo veneto, III [1866], pp. 195-224; Intorno ad un esperimento d'iniezioni sottocutanee di atropina nell'asma, ibid., pp. 523-525; Nuove osservazioni confermanti l'efficacia dell'iniezione sottocutanea di morfina negli attacchi d'asma, in Giornale veneto di scienze mediche, s. 2, IX [1868], pp. 44-52; La narceina contro gli attacchi d'asma nervoso e d'emicrania, ibid., pp. 478-493).
Dopo la conferenza tenuta da G. Barellai all'Ateneo veneto il 4 giugno 1868 per illustrare i benefici effetti delle cure marine per i bambini affetti da adenopatia cervicale tubercolare, allora usualmente definiti scrofolosi, il successivo 9 giugno fu costituito il Comitato promotore dei bagni ed ospizi marini per i poveri scrofolosi in Venezia, la cui presidenza fu affidata al senatore L. Torelli e del quale il L. fu il segretario e l'effettivo organizzatore. In poche settimane divennero operanti i bagni marini gratuiti presso il Lido di Venezia e il 9 giugno 1870 fu inaugurato l'Ospizio marino, con un discorso di apertura pronunciato e pubblicato dal L., Inaugurazione dell'Ospizio marino veneto (Venezia 1880). Nel 1872 fece parte dei fondatori della Società dei bagni del Lido, di cui fu nominato presidente della direzione, incarico che mantenne per tutta la vita. Tra i suoi lavori sull'argomento si ricordano ancora: I bagni marini sulla spiaggia del Lido per i poveri scrofolosi di Venezia nell'estate 1868, in Giorn. veneto di scienze mediche, s. 2, IX (1868), pp. 335-368; L'Ospizio marino veneto e i bagni di mare al Lido di Venezia per i poveri scrofolosi nell'estate del 1871, Venezia 1872; L'Ospizio marino veneto fino al 1873, ibid. 1873; Gli stabilimenti idroterapici nel Biellese, in Giorn. veneto di scienze mediche, s. 3, XXIX (1878), pp. 459-473; Della cura marina nelle affezioni scrofolose degli occhi, Padova 1880.
Studioso dei vari problemi prospettati dall'attività pratica quotidiana e dalla frequenza ospedaliera, pubblicò numerosi lavori riguardanti i casi giunti alla sua osservazione, tra i quali: Di un caso di albuminuria acuta, guarita felicemente e rapidamente, in Giorn. veneto di scienze mediche, s. 3, XII (1870), pp. 209-225; Della frequenza della tenia per l'uso medico della carne di manzo cruda, ibid., XIV (1871), pp. 170-209, decisa proscrizione dell'usanza allora diffusa di mitigare la diarrea cronica dei bambini e la debilitazione provocata negli adulti da alcune malattie mediante la somministrazione della carne cruda che, tra i primi nel mondo medico, aveva intuito essere la causa della parassitosi; Cura rapida e felice di empiema sinistro in una bambina di nove mesi e relative considerazioni e proposte, in Lo Sperimentale, XLIV (1879), pp. 53-62; Della emoglobinuria ad accessi da freddo ed accenno alla pretesa intossicazione chininica, ibid., XLVII (1881), pp. 360-382; La terapeutica nella medicina moderna, in Giorn. internazionale delle scienze mediche, n.s., III (1881), pp. 636-651, nuova critica della patologia cellulare.
Nominato nel 1878 primario medico e docente presso la scuola pratica di medicina e chirurgia dell'ospedale di Venezia (Mughetto e fungaccio: sunto di lezione clinica nella scuola pratica dell'ospitale civile di Venezia, Padova 1880), cominciò a orientare decisamente i propri interessi clinici, scientifici e didattici verso la pediatria. Dopo essere stato costretto, nel 1881, a lasciare per un breve periodo Venezia per motivi di salute, nel 1882, quando l'Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento di Firenze istituì la cattedra di pediatria, ottenne la nomina per titoli a professore straordinario della clinica medica delle malattie dei bambini, in quella città. Si trattava della prima clinica pediatrica italiana, e il L. inaugurò il corso delle lezioni con una prolusione sul metodo clinico in pediatria (Lo studio clinico delle malattie dei bambini, in Giorn. internazionale delle scienze mediche, n.s., V [1883], pp. 442-455). Constatata l'inadeguatezza dei locali adibiti a clinica pediatrica presso l'arcispedale di S. Maria Nuova, riuscì in breve a far trasferire la struttura presso il vicino ospedale della Maternità, in via degli Alfani.
Fra gli studi dedicati alla patologia e clinica dell'età infantile: Osservazioni cliniche e studij intorno a malattie dei bambini, I, Lo spasmo della glottide, in Lo Sperimentale, XLVIII (1881), pp. 113-150; II, Complicazioni e successioni del morbillo, ibid., XLIX (1882), pp. 3-24, 113-135; Vaccina diffusa, ibid., pp. 359-374; Due casi di nefrite difterica primitiva, ibid., LVI (1885), pp. 485-491, comunicazione letta al congresso medico di Perugia; Sui metodi di cura della difterite, in Atti del Congresso generale della Associazione medica italiana… 1885, XI, Perugia 1886, pp. 187-196.
Partecipò attivamente alla vita della sua città: fu tra i fondatori, nel 1873, della Società di navigazione lagunare a vapore, della quale assunse la presidenza dalla fondazione al 1882, rimanendone poi consigliere di amministrazione. Fu socio ordinario dell'Ateneo veneto e corrispondente dell'Accademia di medicina di Torino, della Società medica chirurgica di Bologna, della Società medica di Vienna. Aggregato della direzione del Giornale veneto di scienze mediche, dal 1879 fece parte del consiglio direttivo del periodico Lo Sperimentale. Nominato cavaliere della Corona d'Italia nel 1870 per la fondazione dell'Ospizio marino e promosso ufficiale nel 1872 per aver presieduto la Commissione per il risanamento del Lido, nel 1880 fu insignito della croce di cavaliere della Corona tedesca per i "suoi apprezzati lavori di medicina, che avevano meritato di essere tradotti nell'idioma tedesco".
Aveva sposato Emma Sforni, dalla quale ebbe numerosi figli.
Il L. morì a Firenze il 13 febbr. 1886.
Fonti e Bibl.: In morte del prof. cav. M.R. L., Venezia 1886; G. Cini, Commemorazione del prof. cav. M.R. L., in Riv. veneta di scienze mediche, IV (1887), pp. 213-228; Inaugurazione dei ricordi marmorei di G. Barellai e M.R. L. nell'Ospizio marino veneto, Venezia 1887; G. Bedarida, Ebrei d'Italia, Livorno 1950, p. 188; N. Latronico, Storia della pediatria, Torino 1977, p. 672; N. Monterisi, Come nacque il Meyer, primo ospedale per i bambini…, in La Nazione, 12 dic. 1984; N. Monterisi - P. Parigi, 1884-1984. Cento anni di vita dell'ospedale infantile "Anna Meyer" di Firenze, Firenze 1984, p. 17; Lido di oggi Lido di allora, Venezia 1991, pp. 13, 15, 21, 28 s., 38, 45, 47; F. Ragazzini, Firenze, in La pediatria italiana fra cronaca e storia, in Riv. italiana di pediatria, XVII (1991), suppl. al n. 3, p. 42; D. Bartolini, I luoghi dell'infanzia malata. Istituti di cura e di assistenza, in La scoperta dell'infanzia: cura, educazione e rappresentazione, Venezia 1750-1930, a cura di N.M. Filippini - T. Plebani, Venezia 1999, p. 81; I. Farnetani - F. Farnetani, M.R. L. fu il primo clinico pediatra italiano, in Quaderni di pediatria, II (2003), p. 217; I. Farnetani - F. Farnetani, A Firenze la prima clinica pediatrica universitaria d'Italia, in Toscana medica, XXI (2003), p. 36; The Jewish Encyclopedia, III, New York 1904, p. 35; A. Hirsch, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte…, III, p. 765.