MONACO-COPPA 2660, Pittore della
Ceramografo attico, operante circa il decennio precedente la metà del V sec. a. C. Appartiene all'ultimo sviluppo della scuola di Douris e si affianca naturalmente ad altre modeste, gradevoli figure di artisti quali il Pittore di Akestorides e il Pittore del Piatto (Dish-Painter). Con una sola eccezione, una piccola anfora dell'Ermitage, la sua produzione è limitata a coppe, anche apode. E anche dal punto di vista figurativo il mondo evocato dal pittore è estremamente ristretto, giovani e ragazzi in conversazione, alle volte in margine alla palestra o alla scuola. Le figure timide e distaccate sono aggruppate in schemi estremamente semplici, una o due nel tondo interno, tre per lato all'esterno di una coppa. Non manca in questo piccolo mondo quieto e sommesso una nota di candore e di freschezza riposante dopo le suggestioni erotiche troppo pungenti del Pittore di Pentesilea e di tanti altri.
Bibl.: J. D. Beazley, Vasenm. rotfig., p. 266; id., Vas. Pol., p. 36; id., Red-fig., p. 523.