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MONISMO

di Vito FAZIO-ALLMAYER - Enciclopedia Italiana (1934)
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MONISMO

Vito FAZIO-ALLMAYER

. Il termine (dal greco μόξος "uno") pare sia stato adoperato per la prima volta dal Wolff. Ma esso può avere un duplice valore; o indica lo stesso carattere sistematico della filosofia sforzantesi di raggiungere un concetto unitario del reale e in questo senso ogni filosofia si propone d'essere monista anche attraverso il dualismo; o indica una particolare posizione filosofica che si oppone a qualunque pluralismo o dualismo per mostrare che tutto il reale nonostante la sua molteplicità s'identifica sostanzialmente nell'unità d'un solo principio. Vi sono diversi sistemi monistici, che guardati da altri punti di vista risultano dualisti. Aristotele critico del dualismo platonico appare a sua volta dualistico se si considera la trascendenza della forma rispetto alla materia (critica di Telesio) o la differenza del mondo sublunare da quello superlunare (critica di Bruno e di Galilei).

La filosofia ionica deve considerarsi un monismo metafisico perché risolve tutta la realtà in un'unica sostanza, la materia elementare. Monismo intellettualistico è quello degli Eleati perché dalla impossibilità propria dell'intelletto di porre insieme i contrarî perviene alla negazione del movimento e del molteplice, affermando che solo l'Uno ed immutabile è. È questa la forma più rigorosa assunta dal monismo nella filosofia antica e trova la sua critica nel conseguente acosmismo. Meno rigoroso è il monismo fisico degli stoici che identificano il concreto con la corporeità e quello spiritualistico dei neoplatonici che tutto considerano come emanazione dell'Uno.

La filosofia scolastica fu sempre dualistica, ammettendo la distinzione reale di anima e corpo, materia e forma, causa ed effetto, Dio e mondo. Nelle intuizioni filosofiche del Rinascimento invece ci si sforza di risolvere questi dualismi raggiungendo un monismo naturalistico che trova il suo limite nell'accusa di panteismo. Questo movimento sbocca nella filosofia dello Spinoza che concepisce la realtà come Dio, sostanza unica, causa sui. Questa forma rigorosa di monismo identifica Dio e mondo, anima e corpo, libertà e necessità; ma togliendo ogni concretezza al molteplice e al mondo, si presta insieme all'accusa di acosmismo e panteismo. Dallo sforzo di superare tali difetti nasce il monadismo spiritualistico del Leibniz che vuole trovare nello spirito la coincidenza dei molti e dell'uno. Ma concependo lo spirito sostanzialisticamente è costretto a porre l'unità concreta fuori delle molte monadi nella "Monade delle monadi".

Sorto il concetto dello spirito come attività unificatrice, o meglio come atto unificatore, nella filosofia kantiana e nei suoi sviluppi, viene superato il problema dell'opposizione tra monismo e dualismo o pluralismo. La realtà è atto che è uno e pone un molteplice. In tale senso l'idealismo prima hegeliano e poi attualistico ripone la realtà concreta nel processo unificatore della dialettica.

Da questo punto di vista il dualismo e il pluralismo non trovano più la loro giustificazione nell'esigenza di salvare il molteplice e sono considerati come semplici errori filosofici. In quelle filosofie postkantiane nelle quali rinasce il concetto sostanzialistico del reale si ripresenta il problema e si ha così il monismo spiritualistico di R.H. Lotze, quello materialistico di E. Haeckel, e quello gnoseologico della filosofia inglese (Carus e la rivista The Monist). Quest'ultimo, difendendo l'unità del vero, nega la possibilità di porre varî piani di realtà e riconosce necessaria l'unificazione delle verità di fede e di ragione.

Vedi anche
dualismo filosofia  In contrapposizione a monismo, in generale ogni concezione del mondo fondata su un’essenziale dualità di principi. Il termine ha cominciato a entrare nell’uso solo agli inizi del 18° sec., ma la storia dei sistemi dualistici può farsi risalire fino alla più remota antichità. La forma più primitiva ... Ernst Heinrich Haeckel Haeckel ‹hèkël›, Ernst Heinrich. - Zoologo tedesco (Potsdam 1834 - Jena 1919). Sostenitore del darwinismo, cui si era avvicinato nel 1860, e di un materialismo scientifico a cui diede il nome di monismo, è noto soprattutto per le  pubblicazioni di carattere generale, il cui principio informativo  è la ... Vedānta Vedānta Sistema filosofico indiano delle Upaniṣad, detto anche Uttara Mīṃāṃsā, di cui il più famoso rappresentante è stato Śaṅkarācārya (ca. 788-820). Il Vedanta elabora con trattazione organica e fonda con metodo filosofico la dottrina monistica dell’‘Uno-Tutto’ e della ‘non dualità’ (advaita) per cui ... Demòcrito di Abdera Demòcrito (gr. Δημόκριτος, lat. Democrĭtus) di Abdera. - Filosofo greco (Abdera, Tracia, tra il 470 e il 457 a. C. - ivi, forse tra il 360 e il 350 a. C.). Discepolo di Leucippo, ha elaborato una concezione materialistica della realtà, la quale è vista come materia in movimento (permesso dal vuoto). ...
Altri risultati per MONISMO
  • monismo
    Enciclopedia on line
    Qualsiasi dottrina che tenda alla riduzione della pluralità degli esseri a un unico principio, a un’unica sostanza. L’introduzione del termine monista nel linguaggio filosofico sembra sia dovuta a C. Wolff, ma nell’uso esso è entrato più tardi ed è stato usato in riferimento a disparate prospettive ...
  • monismo
    Dizionario di filosofia (2009)
    Dal gr. μόνος «solo». Dottrina tendente alla riduzione della pluralità degli esseri a un unico principio o un’unica sostanza. L’introduzione nel linguaggio filosofico del termine monista sembra sia dovuta a Wolff che così lo definiva: «si chiamano monisti (monistae) i filosofi che ammettono un solo ...
Vocabolario
monismo
monismo s. m. [der. del gr. μόνος «solo»]. – In filosofia, qualsiasi dottrina che tenda alla riduzione della pluralità degli esseri a un unico principio, a un’unica sostanza o a un unico processo, contrapposta al dualismo e al pluralismo:...
monìstico
monistico monìstico agg. [der. di monismo] (pl. m. -ci). – Che concerne il monismo: concezione m.; sistema monistico.
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