MONLUC, Blase de Lasseran-Massencome, signore di
Condottiero e scrittore francese, nato circa il 1502, presso Condom (Guascogna), morto nel suo castello d'Estissac (Agen) il 26 agosto 1577. La sua famiglia si diramava dal ceppo dei Montesquiou; ma, caduta in rovina, era ormai confusa con la piccola nobiltà. Egli, primo di dieci figli, si diede, per necessità non meno che per vocazione, al mestiere delle armi; e in giovinezza prese parte alle guerre d'Italia di Francesco I, distinguendosi in modo particolare nella sfortunata giornata di Pavia (24 febbraio 1525). In successive campagne diede nuove prove di valore, riportando ferite e ottenendo promozioni. La tregua decennale di Nizza (1538) lo costrinse a tentare la fortuna a corte; ma quando nel 1542 Francesco I ruppe la tregua, egli riprese con foga la vita di guerriero. Fu fatto allora "mestre de camp"; poi, da Enrico II, gentiluomo di camera del re. È di questo tempo la sua grande avventura: l'eroica difesa di Siena assediata dagl'imperiali (1554-55), per la quale ebbe la nomina a colonnello generale di fanteria. Sotto il regno di Francesco II e di Carlo IX si distinse per l'implacabile ferocia con cui combatté e perseguitò gli ugonotti. Nel 1563 fu nominato luogotenente generale della Guyenne (e Monluc, da cui trasse il titolo, è un castello di questa regione); ferito nel 1570, nella guerra contro gli ugonotti, prese poi parte all'assedio di La Rochelle. Nel 1574 fu creato maresciallo di Francia.
Durante il periodo in cui dovette rimanere inattivo a causa della ferita riportata, cioè dopo il 1570, pensò di dettare il racconto della sua vita: cinquant'anni spesi al servizio di quattro re. La prima rapida relazione delle sue memorie è terminata già prima del giugno 1571; rimaneggiata e ampliata, assume la forma definitiva prima della fine del 1575. Le memorie, che vanno dal 1521 al 1570 (con supplemento, aggiunto al principio del 1576, di riflessioni sugli eventi del periodo 1571-1575) presero il titolo di Commentaires. Agli episodî narrativi si alternano le arringhe, i commenti, e i consigli di pace ai Francesi. Il M. era quasi illetterato; ma aveva l'istinto della parola vigorosamente espressiva, un rude senso epico, un acuto intuito psicologico; cosicché il suo libro è tutto vita, anche se non è tutto storica verità. Ammirevole specialmente il racconto della difesa di Siena.
Opere: Commentaires, Bordeaux 1592; Oeuvres, ed. De Ruble (collez. della Societé de l'Histoire de France), Parigi 1864-67; Commentaires, ed. P. Courteault, Parigi 1911-14.
Bibl.: Ch.-A. Sainte-Beuve, Causeries du lundi, XI; P. Courteault, B. de M. historien, Parigi 1908; J. Le Gras, B. de M., Parigi 1927.