MONOCORDO
. È uno strumento antichissimo, si dice inventato da Pitagora (il quale è probabile, invece, lo avesse conosciuto dai sacerdoti dell'Egitto). Il filosofo se ne sarebbe servito per le sue esperienze matematiche sui rapporti dei suoni. Si tratta di una cassa di risonanza sulla quale è tesa una sola corda. Sotto questa corda scorre un ponticello mobile che permette di dividerla in varie parti. Una scala sottostante serve a indicare con precisione il punto in cui il ponticello deve essere posto per rendere il suono che si desidera. La prima descrizione del monocordo è data dal trattato di Euclide: Sectio canonis. Il monocordo è stato in tutti i tempi e senza sostanziali modificazioni lo strumento che si è prestato al maggior numero di esperimenti per lo studio degl'intervalli, dei rapporti dei suoni, dell'armonia, ecc.
Sugli esperimenti del monocordo si sono basate tutte le teorie antiche e moderne dell'acustica e dell'armonia.
Il monocordo è stato altresì il progenitore del clavicordo quando, in contraddizione col suo nome, si munì di più corde e da strumento scientifico divenne strumento di pratica musicale.