MONOSILLABI ACCENTATI E NON ACCENTATI
I monosillabi di regola non vanno accentati, perché essendo formati da una sola sillaba non possono dare adito a incertezze sulla posizione dell’accento
fu, re, qui, tu, su, no, ma, per, sa
Soltanto alcuni monosillabi vanno accentati per evitare la possibile confusione con ➔omonimi molto diffusi:
– è (verbo essere) / e (congiunzione)
La chiave è sul tavolo / Io e lui
– dà (verbo dare) / da (preposizione)
Ti dà fiducia / Vengo da Milano
– là (avverbio di luogo) / la (articolo o pronome)
Si trova là / La gonna / La vedo
– lì (avverbio di luogo) / li (pronome)
Lì c’è una casa / Li sento bene
– sé (pronome) / se (congiunzione)
Pensa sempre a sé / Se piove, prendi l’ombrello
– sì (avverbio affermativo) / si (pronome)
Ha risposto di sì / Si sta bene qui
– né (congiunzione) / ne (avverbio o pronome)
Né bianco, né nero / Me ne vado / Ne voglio tre
– tè (bevanda) / te (pronome)
Adoro il tè alla menta / Parla proprio con te.
Vanno anche accentati i monosillabi presenti ormai solo nella tradizione letteraria fé (= troncamento di fede), diè (= troncamento di diede), piè (= troncamento di piede).
Secondo una vecchia regola grammaticale, il pronome personale sé perde l’accento davanti all’aggettivo dimostrativo stesso. Questa regola, però, è un’inutile eccezione: in base al contesto infatti è impossibile confondersi con la congiunzione se. Perciò è consigliabile la forma sé stesso, perché più logica ed economica (➔se o sé?).
VEDI ANCHE accento