MONT, Karel-Maria-Polydoor, detto Pol de
Poeta e critico fiammingo, nato a Wambeke (Brabante) nel 1857, morto a Berlino nel 1931. Laureatosi in giurisprudenza a Lovanio (1880), dove si legò spiritualmente ad A. Rodenbach, P. de M. insegnò a Tournai (1880), e poi ad Anversa (1882), dove dal 1904 al 1918 fu conservatore del Museo di Belle arti. La raccolta di Gedichten (1880) gli valse il grande premio nazionale; e da allora fino alla fondazione della rivista Van Nu en Straks, esponente d'una nuova generazione (1893), P. de M. rimase alla testa del movimento letterario fiammingo.
In questo periodo compose le sue raccolte liriche più vive e più personali, tra cui Lentesotternijen (Follie di primavera, 1881), d'una fantasia fresca e pittorica. E se in seguito la sua attività poetica s'è stancata, essa non ha tuttavia perduto la sua ispirazione originaria e giovanile. Gli si è rimproverato d'esser poeta più brillante che profondo; ma è innegabile che P. de M. ha contribuito efficacemente ad arricchire la lingua poetica e ad allargare gli orizzonti della cultura artistica del suo paese. La sua produzione critica ha esercitato viva e salutare influenza, tanto le opere intorno alla letteratura, quanto quelle sulla pittura, specialmente la sua storia della piattura belga nel sec. XIX (De schilderkunst in België van 1830 tot 1921, L'Aia 1921).
Opere: Oltre alle citate: Klimoprankskens (1877), Loreley (1882), Idyillen (1882), Fladderende Vlinders (1885), Claribella (1893), Iris (1894). Con A. de Cock ha pubblicato due raccolte folkloristiche: Vlaamsche wondersprookjes (1896) e Vlaamsche Vertelsels (1898). Inoltre: Poètes belges d'expression française (1898), De Amman van Antwerpen (1903), Drie groote Vlamingen (Conscience, Van Beers, Benoit, 1901), A. Van Dyck (1900), L'évolution de la peinture néerlandaise aux XIVe-XVIe siècles (1903-1904), Van de gebroeders Van Eyck tot Pieter Breughel (1908), ecc.
Bibl.: G. Meir, P. de M. Zijn leven, zijn werk, Anversa 1933.