MONTANA
Città romana della Tracia e, più tardi, della Moesia Inferior, sorta nell'area dell'odierna Mihajlovgrad (Bulgaria nord-occidentale). Era situata sulla sponda sinistra dell'Ogosta (Augusta), affluente del Danubio, in prossimità della strada che, partendo dall'area danubiana, si univa all'importante arteria che tagliava in diagonale la penisola balcanica; probabilmente fu distrutta nel VI secolo.
Il suo nome non è menzionato dalle fonti letterarie, ma è testimoniato da abbondante materiale epigrafico. Alarne iscrizioni ricordano M. come praesidium, altre come municipium, altre ancora fanno allusione alla sua regio, al territorio della città. Le fonti epigrafiche testimoniano anche la presenza a M., sin dal I sec. d.C., di corpi militari romani; alloggiavano qui contingenti della Legio I Italica, della cohors Claudia Sugambrorum, della Legio XI Claudia, della cohors III Collecta, e anche un Numerus civium romanorum.
Ricerche archeologiche sono state effettuate nell'area delle mura e di un santuario: è stato così possibile ricollegare M. romana con un abitato precedente, sviluppatosi nell'Età del Bronzo e nell'Età del Ferro.
Le mura, i cui resti più importanti si datano poco dopo la metà del II sec. (m 205 x 8o), circondavano il colle Kaleto: nella parte più alta del colle è stata messa in luce una grande torre, ricordata anche in un'iscrizione del 258, mentre a E si trovava l'accesso.
Il santuario era situato ai piedi del colle, a E di una fonte, non lontano dall'Ogosta. Estremamente scarsi sono gli elementi architettonici rinvenuti; di particolare interesse risultano invece i monumenti votivi, soprattutto le iscrizioni latine e le sculture in marmo locale.
Il santuario fu attivo probabilmente dal I al IV sec., per essere sostituito poi da una basilica paleocristiana sorta sulle sue rovine. Era consacrato sia a Diana cacciatrice e protettrice degli animali (di cui le epigrafi testimoniano gli epiteti di Sancta, Regina, Augusta e Lucifera), sia ad Apollo citaredo e Lycaeus; nella stessa area sacra erano però venerati anche Latona, Igea, Esculapio, il Cavaliere Trace e altre divinità. L'area sacra era frequentata prevalentemente da militari dei contingenti stanziati a M. e legati della Moesia Inferior.
Le sculture rinvenute nel santuario sono opere di maestranze locali; un'iscrizione ricorda lo scultore Saturnino di Montana. Tra le sculture a tutto tondo di particolare interesse è il ritratto di giovane uomo che ricorda un noto tipo di ritratto augusteo, datato fra il 31 e il 29 a.C.
Significativa è anche la presenza di matrici per la produzione di rilievi votivi in metallo e terracotta, presenza che permette di considerare il santuario di M. come importante punto di riferimento nella vita spirituale e, contemporaneamente, attivo centro di produzione artistica della regione.
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Artigianato: L. Ognenova-Marinova, Un atelier de «plastes imaginarius» à Montana, in BIBulg, XXXVII, 1987, pp. 173-176.
(V. Božilova)