SAN VICINO, Monte (A. T., 24-25-26 bis)
Tipica cima conica, mesozoico-calcarea, che s'innalza a 1485 m. s. m., al centro della lunga ruga appenninica orientale delle Marche, cui dà nome: Catena del Sanvicino; in corrispondenza di essa la catena si disarticola, onde la diversa inclinazione del litorale adriatico a N. e a S. del Cònero. La sezione nord della catena, di altitudine minore, dal San Vicino al Furlo e ai monti della Cesana, lunga 50 km., è nettamente orientata da NO. a SE.; la sezione sud, di altitudine maggiore e nell'estremo di carattere alpino (i Sibillini), estesa dal San Vicino al Vettore e alla gola di Arquata, ha, nei suoi 70 km. di lunghezza, direzione assai più prossima al meridiano. Il nome volgare del monte è "Suavicino". L'arduo cono emerge, repentinamente, con una parete orientale di faglia, preceduto dal San Vicinello (m. 1274), da un lungo zoccolo d'altitudine media di 1000 m. disteso dalla Gola della Rossa (dal calcare rosso-ammonitifero) o dell'Esino a quella di S. Severino o del Potenza; il versante NE. dello zoccolo dà le sorgive del Musone. L'estremo sud della catena del San Vicino, i Sibillini, è linea idrotemica fra Tirreno e Adriatico. Da Albacina (240 m. s. m.), stazione sulla Roma-Ancona, un'ardita strada turistica, conduce al villaggio della Porcarella (m. 930) e all'alto zoccolo ricordato del San Vicino.
Bibl.: V. i Bollettini della Federazione appennina umbro-marchigiana e E. Ricci, il Panorama italico-piceno (fot. Balelli), Macerata 1921.