monte
In senso proprio, in Cv II 15 Cristo salio lo monte per transfigurarsi; III III 4 dappié monti; IV XI 8 un monte che si chiama Falterona; If XII 7 cima del monte; XIV 103 Dentro dal monte sta dritto un gran veglio; XVIII 33 vanno verso 'l monte, verso la collinetta di monte Giordano (v.), oppure verso il Gianicolo (v.); XXXIII 29 Questi pareva a me maestro e donno, / cacciando il lupo e ' lupicini al monte, " verso, su per il monte S. Giuliano, tra Pisa e Lucca "; Pg XII 100 per salire al monte [" detto alle Croci "] / dove siede la Chiesa di S. Miniato; XXXII 148, Pd I 138, XI 45, XV 93, XVII 20, 113 e 137, XXII 37, Fiore CvII 2.
Spesso il termine è accompagnato dal suo nome proprio preceduto o no dall'articolo: If XVI 95 dal Monte Viso; XXV 26 monte Aventino.
In senso più generico, per " catena montuosa ": per l'Appennino, in If XXVII 53 tra 'l piano e 'l monte, Pg XIV 32 l'alpestro monte ond'è tronco Peloro, e 92; per i Pirenei, il monte che... fascia Navarra, in Pd XIX 144; per i m. della Lunigiana in If XX 47, e per quelli della Troade in Pd VI 6; ancora in If XVII 2 Ecco la fiera con la coda aguzza, / che passa i monti e rompe i muri e l'armi. Per l'indicazione di una " regione montuosa ", in If XXVII 29 io fui d'i monti là intra Orbino e 'l giogo di che Tever si diserra. In particolare, le espressioni dilettoso monte ch'è principio e cagion di tutta gioia (If I 77), e bel monte (II 120) indicano il colle che sovrasta la selva selvaggia e che rappresenta allegoricamente la felicità e la vita virtuosa; così anche in XXIV 21.
Il monte per antonomasia è il Purgatorio, lo monte che salendo altrui dismala (Pg XIII 3): così I 108, II 60 e 122, III 3 e 46, IV 38 e 69, V 86, VI 48, VII 4 e 65, VIII 57, X 18, XII 24 e 73, XIV 1, XV 8, XIX 38 e 117, XX 114 e 128, XXI 35 e 71, XXII 123, XXV 105, XXVII 74 e 95, XXVIII 12 e 101, XXX 74, Pd XXVI 139.
In espressione figurata: If XV 63 quello ingrato popolo maligno / ...tiene ancor del monte e del macigno, " conserva cioè l'asprezza e la durezza della montagna fiesolana ", e Pg XXII 104 spesse fiate ragioni= del monte [il Parnaso], / che sempre ha le nutrice nostre scco. Interessanti sono le due metafore legate al movimento degli occhi: in Pd XXXI 121 di valle andando a monte / con li occhi, innalzando lo sguardo di grado in grado dal fondo della rosa al cerchio più remoto del Paradiso; di sapore biblico (cfr. Ps. 120, 1) in XXV 38 io leväi li occhi a' monti, cioè ai due apostoli Pietro e Iacopo, detti monti per la loro altezza spirituale.