MONTENERO
Santuario della Vergine, posto sopra un colle in vista del mare e di Livorno. Ha origine da un'immagine di Maria, seduta su un guanciale di forma antica, a fiori e monogrammi d'oro, coperta di rosso e di manto celeste, sorreggente sul ginocchio sinistro il Bambino Gesù, che con una mano tocca la Madre e con l'altra tiene un filo a cui è avvinto un uccellino riposante sul braccio destro di lei. La manifestazione dell'immagine risale al 1345. Comunemente si ritiene che la tavola sia di scuola giottesca, ma ritoccata dal pittore pisano Iacopo di Michele, detto il Gera. L'antico piccolo oratorio era stato costruito dai frati del terz'ordine regolare di S. Francesco, detti della penitenza, ai quali, nel 1442, succedettero i gesuati, che edificarono la grande chiesa. Soppressi nel 1668 i gesuati, ne furono investiti i chierici regolari teatini; quindi, con motuproprio del 28 ottobre 1792, il granduca Ferdinando III affidò il santuario ai monaci benedettini vallombrosani che tuttora l'officiano. L'immagine fu incoronata dal capitolo vaticano nel 1690, e il santuario venne elevato al grado di basilica minore da Pio VII con breve del 21 agosto 1818.
Bibl.: P. Vigo, Montenero. Guida storico-artistica-descrittiva con appendice di documenti inediti, Livorno 1902, con copiosa bibliografia; A. Salvini, Santuari Mariani d'Italia, Roma 1931, pp. 269-285; L'eco del santuario di Montenero, periodico mensile, 1922 segg.