monto
In VE I XV 4, dopo aver parlato dell'asprezza gutturale del parlare materno che non avrebbe permesso che tra Ferraresi, Modenesi e Reggiani sorgesse un solo vero poeta, D. dà lo stesso giudizio dei Parmigiani qui monto pro " multo " dicunt (cfr. il commento del Marigo, ad l.). V. PARMA: Lingua.