MONTPENSIER, Anne-Marie-Louise d'Orléans, duchessa di, detta la Grande Mademoiselle
Figlia di Gastone d'Orléans e di Maria di Borbone, nacque il 29 maggio 1627 a Parigi. Suo padre l'aveva destinata a Luigi di Borbone, conte di Soissons, che morì in battaglia nel 1641; Anna d'Austria avrebbe voluto darla in sposa a suo fratello, il cardinale infante, governatore della Fiandra, ma anche questi morì nel '42. Più tardi, la regina e il Mazzarino le fecero sperare di darle in sposo Filippo IV, divenuto vedovo. Ma, la M., accortasi di essere giocata, odiò il Mazzarino. Illusasi di potere sposare l'imperatore, rinunciò al matrimonio col principe di Galles, poi Carlo II. Divampata la guerra della Fronda, i ribelli lavorarono per attirare la M. nel movimento; ma essa rimase fedele alla corte. Formatasi la coalizione contro il Condé, al quale essa era ostile, seguì il padre che era per il re. Quando il Mazzarino si separò dai frondisti, la regina procurò d'interessarla a rimanere nel partito della corte, mentre i frondisti la sollecitavano a passare nelle loro file.
Audace, ambiziosa, convinta di poter avere una parte di prim'ordine nel movimento, appena suo padre passò ai frondisti, lo seguì. E divenne l'eroina della Fronda. Sollevò gli animi dei più esitanti; volle avere il suo esercito contro il re; nel marzo 1652, introdottasi furtivamente in Orléans, bloccata dalle forze regie, con la sua energia impedì che fossero ricevuti i soldati del re. Dopo qualche settimana, entrò trionfalmente in Parigi, che era stretta dai frondisti e dai realisti. Il 2 luglio, nel combattimento della porta Sant'Antonio, la M. salvò la situazione, aprendo la porta al Condé e facendo bombardare dalla Bastiglia le truppe del re. La capitale rimase, così, ai frondisti. Ma nell'ottobre il re rientrava in Parigi: abbandonata dal padre che si affrettò a fare una turpe pace, la M. si ritirò nella sua terra di Saint-Fargeau. Riconciliatasi con suo padre, poté tomare a corte nel '57. A quarantadue anni s'innamorò del conte di Lauzun e nel dicembre 1670 ottenne il permesso di sposarlo; ma poi il re, pentito, ritirò il consenso. L'anno successivo, il Lauzun fu arrestato; dopo dieci anni, la M. gli procurò la libertà, cedendo al duca del Maine il suo principato di Dombes. Ma la M. finì con l'essere trascurata dal Lauzun e nel 1684 ella si separò da lui. Chiuse la sua vita dandosi alle pratiche della religione. Morì il 5 marzo 1693.
Scrisse dei Mémoires (1ª ed., 1718; ultima ed., critica, a cura di Chinul, voll. 4, Parigi 1858-60 e altra 1891), che abbracciano il periodo 1627-1638, e che sono ricca miniera di notizie sulla corte di Francia e i suoi personaggi. Assai meno interessanti sono invece le Lettres, pubbl. da L. Collin, Parigi 1806.
Bibl.: A. Barine, La jeunesse de la Grande Mademoiselle, Parigi 1901; Louis XIV et la Grande Mademoiselle, Parigi 1905. V. anche fronda.