MOPSOS (Μόψος)
1°. - Lapita, vate ed eroe tessalo figlio di Ampyx e Chloris o Areganis (Paus., v, 17, 10; Hes., ᾿Ασπ. ῾Ηρακλ., 181). Dotato di facoltà profetiche - e come tale ritenuto anche figlio di Apollo (Val. Flacc., i, 384) - fu l'indovino della saga degli Argonauti (Pind., Pyth., iv, 189; Apoll. Rhod., ii, 922; iii, 916 ss.; Val. Flacc., i, 207). Durante il viaggio di ritorno della spedizione finì in Libia, dove morì per il morso di un serpente; sepolto, ebbe culto eroico (Apoll. Rhod., i, 8o; Lyk., 881 ss.).
M. avversario dei Centauri è ricordato già nello Scudo di Eracle (Hes., loc. cit.) e in questo aspetto ci appare ancora su monete del IV sec. di Mopsion, la città tessala di cui è eponimo.
M. associato agli Argonauti nelle figurazioni dei giochi funebri in onore di Pelia, figurava nell'Arca di Kypselos: secondo il racconto di Pausania M. appariva impegnato nella gara di pugilato contro Admeto. E con perfetta corrispondenza una delle lamine sbalzate di Olimpia ci dà due pugili affrontati che i nomi iscritti e la presenza di un tripode richiamano chiaramente a questa tradizione. Nella nota hydrìa calcidese di Monaco (n. 596) il nome di M. è posto in corrispondenza dell'eroe che lotta contro Atalanta: e dato che il consueto avversario dell'eroina è Peleo, o Hippomenes, si sarebbe tentati di assegnare il nome di M. non già al lottatore, ma al personaggio ammantato più vicino tra gli assistenti. Questo aspetto pacato e autorevole infatti converrebbe meglio a chi appare principalmente in funzione di veggente. Il nome di M. è stato anche tentativamente proposto per il secondo vate con la cetra nella nota metopa del Tesoro dei Sicioni con la figurazione dello sbarco degli Argonauti, per quanto P. de la Coste Messelière e altri preferiscano lasciare anonima questa figura.
M. è ricordato da Ovidio tra i partecipanti alla caccia calidonia e in questo contesto appare nella nota coppa di Glaukythes a Monaco insieme a molti altri eroi tutti distinti con il nome. In altre figurazioni analoghe, e persino in quella del vaso François così ricco di iscrizioni, M. non è più identificabile.
Su una moneta della città tessala di Mopsion è raffigurato M. in lotta con un centauro.
Il nome M. ritorna due volte applicato apparentemente a un guerriero e ad un auriga su una grande stoffa ricamata a grandi fregi rinvenuta nel Tumulo dei Sette Fratelli. Tuttavia lo stato estremamente frammentario della stoffa e le possibili associazioni dei due unici nomi riconosciuti, Iolaos e Hippomedon, non consentono alcuna certezza sulla personalità dell'eroe e sulle storie trattate.
Monumenti considerati. - Arca di Kypselos: W. von Massow, Die Kypseloslade, in Ath. Mitt., xli, 1916, p. 1 ss. Hydrìa calcidese: A. Rumpf, Chalkidische Vasen, Berlino-Lipsia 1927, pp. 12, 47, 49, 51, tav. 23. Coppa di Archikles e Glaukythes: J. D. Beazley, Black-fig., p. 163, 2. Coperchio di sarcofago da Kerč: L. Stephani, in Compt. Rend. de l'Acad. de St. Pétersbourg, 1878-79, p. 128, tav. iv. Monete di Mopsion: Imhoof-Blumer-Keller, Tier- und Pflanzenbilder auf Münzen und Gemmen des klassischen Altertums, 1889, p. 69, tav. 11, 42; B. V. Head, Historia numorum: Oxford 1911, p. 302.
Bibl.: Höfer, in Roscher, II, 1894-97, c. 3207 ss.; Comptes rendus de l'Académie de St. Pétersbourg, 1878-79, p. 128 ss.; Kruse, in Pauly-Wissowa, XVI, 1933, c. 241 ss., s. v., n. i; E. Kunze, Archaische Schildbänder, Berlino 1950, p. 178.