MOPSOS (Μόψος)
2°. - Veggente tebano, figlio della profetessa Manto - e quindi nipote di Tiresia - e di Apollo o di Rhakios. Malgrado la identità del nome e la fondamentale similarità di carattere, sembra debba esser considerato personalità decisamente staccata dal precedente, come per esplicita dichiarazione di Strabone. Dalla Beozia M. passa in Asia Minore e unitamente alla madre Manto fonda il santuario oracolare di Apollo a Klaros, ricacciando i Carii dalla zona (Paus., vii, 3, 2). L'indovino Calcante che, dopo la caduta di Troia, andava peregrinando per l'Asia Minore con alcuni compagni, fu da lui vinto in una gara di profezie e ne morì di dolore. M., assieme ai compagni di Calcante Leonteus e Polyboetes, fondò varie colonie, particolarmente in Cilicia, Caria e Pamphylia, tra cui Aspendos e Mopsuhestia. Alla fondazione di Mallos scoppiò una contesa tra lui e Amphilochos figlio di Amphiaraos: i due si uccisero reciprocamente; la scena è rappresentata su un coperchio di sarcofago da Kerč. M. appare su monete di Hierapolis di Frigia del II sec. assieme a Torrebos, sacerdote di Apollo (v. M., 3) e su monete di Mopsuhestia (o Mopsus) dell'età di Claudio come un giovane nudo sino alla cintola, di prospetto, con la sinistra posata su un tripode e un ramo di alloro nella destra, e su monete di Erennio Ecotrus come un giovane, apparentemente nudo, che nella destra tiene una patera e nella sinistra un arco. Il Babelon identifica Manto e M. nei rilievi su due kàntharoi d'argento del tesoro di Berthouville, rappresentanti una maga ed un giovane con in mano un lituo.
A Perge, nelle nicchie di una grande costruzione presso la porta con due torri, si sono trovate le basi delle statue di vari eroi e di M., il mitico fondatore della città. Il nome dell'eroe appare menzionato in una iscrizione rinvenuta a Karatepe (v.).
Monumenti considerati. - Sarcofago da Kerč: L. Stephani, in Compt. Rend. de l'Acad. de St. Pétersbourg, 1878-79, p. 123 ss., tav. iv. Monete di Hierapolis di Frigia: Cat. Brit. Mus., Phrygia, p. 232, n. 32, tav. xxxix, 9; B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1911, p. 675. Monete di Mopsuhestia: Cat. Brit. Mus., Lycaonia, Isauria and Citicia, p. 105, n. 8, tav. xviii, 3, p. 108, n. 22, tav. xviii, 12; B. V. Head, op. cit., p. 725. L'altare di M. - un tipo parlante - vi appare ancora in età ellenistica: B. V. Head, op. cit., p. 724. Perge: A. M. Mansel, Bericht über die Ausgrabungen in Pamphylien in den Jahren 1946-1955, in Arch. Anz., 1956, p. 110, fig. 6o.
Bibl.: K. Seeliger, in Roscher, II, 2, 1894-97, c. 3208, s. v., n. 2; O. Gruppe, Griechische Mythologie u. Religionsgeschichte, Berlino 1906, p. 553; Kruse, in Pauly-Wissowa, XVI, 1933, c. 242, s. v., n. 2. Per il problema delle relazioni con Asitawandas di Karatepe: H. Bossert, in Am. Journ. Arch., LIII, 1949, p. 45; R. D. Barnett, Mopsos, in Journ. Hell. St., LXXIII, 1953, pp. 143 ss.; Oriental Influences on Archaic Greece, in The Aegean and the Near East, Studies Presented to H. Goldman, New York 1956, p. 215.