Romanziere ungherese (Komárom 1825 - Budapest 1904), il maggiore del 19º secolo. Studiò giurisprudenza e a 22 anni, dopo il successo del suo primo romanzo Hétköznapok ("Giorni feriali"), divenne redattore della rivista letteraria Életképek ("Immagini di vita"). Prese parte alle lotte del 1848-49 a fianco di Petöfi. Dopo il compromesso austro-ungarico fu deputato per alcuni decennî. Redasse numerose riviste e giornali. Fu narratore romantico di ricchissima fantasia e di inesauribile forza inventiva. Tra le sue numerosissime opere ricordiamo: Forradalmi és csataképek 1848 és 1849-böl ("Episodî della guerra dell'indipendenza ungherese nel 1848-1849", 1850); Az aranyember (1882; trad. it. L'uomo d'oro, 1882); Erdély aranykora ("Il tempo d'oro nella Transilvania", 1882); Egy játékos aki nyer ("Un giocatore che vince", 1883); A magyar nemzet története (1884; trad. it. Storia della nazione ungherese, 1884); Egy az Isten (1888; trad. it. Quelli che amano una sola volta, 1888); A löcsei fehér asszony ("La dama bianca di Leutschau", 1890); Sárga rózsa (1893; trad. it. Rosa gialla, 1951); Szeretve mind a vérpadig ("Amato fino al patibolo", 1899); Az uj földesúr ("Fascino magiaro", post., 1907); Elbeszélések ("Brevi racconti", post., 1925).