MORALISMO
. Termine filosofico, designante in generale dottrine e atteggiamenti di pensiero particolarmente contraddistinti dalla considerazione della norma morale come sovrastante a ogni altro valore e interesse umano. In tal senso si parla, per es., del "moralismo" di E. Kant, persuaso del primato della ragion pratica sulla ragione teoretica, e quindi della subordinazione di ogni attività umana a quell'assoluta legge del dovere il cui riconoscimento s'impone alla ragion pratica; o di quello di J. G. Fichte, che tenendo fede all'orientamento etico della dottrina kantiana designò la propria filosofia come "moralismo puro". Più in generale, col nome di "moralismo" si può contraddistinguere ogni concezione filosofica che comunque ammetta la validità d'una norma morale infrenante gli arbitrî degl'individui, e si contrapponga perciò a ogni "immoralismo" o "amoralismo", come dottrina negante la legittimità assoluta di ogni imposizione etica. Cfr., per la storia di tali tendenze, la voce etica.