MORANO Calabro (A. T., 27-28-29)
Paese della provincia di Cosenza, nella zona montuosa calcarea settentrionale (alto bacino del Coscile). Il capoluogo e unico centro del comune è posto a 650 m. di altezza in posizione assai pittoresca sopra un alto sperone roccioso che scende a picco di fronte al M. Pollino sulla vallata del Coscile, e ha un denso abitato a forma di pina, culminante in un diruto castello; in basso lo attraversa la via Napoli-Reggio. Morano, ricordata sin dall'età normanna, resistette vittoriosamente per la sua forte posizione ad assalti di orientali, fu poi comune libero e, in seguito, feudo dei Sanseverino di Fisignano prima e poi dei Lanza di Scalea. Tra i monumenti, notevole è la chiesa di S. Bernardino, del sec. XV, in cui è un polittico di Bartolomeo Vivarini del 1477. La popolazione era di 7878 ab. nel 1815, di 8275 nel 1861, scese a 6596 ab. nel 1901, per la fortissima emigrazione, a 5669 nel 1911; nel 1921 era di 5513 abitanti, in massima parte accentrati nel capoluogo; 5151 nel 1931. Il comune ha una superficie territoriale di kmq. 112,0, di cui più che metà è di boschi e di pascoli naturali, sul fianco meridionale del M. Pollino e nella conca di Campotenese. Le produzioni agricole principali sono l'olio e il vino. Morano dista 7 km. da Castrovillari ed ha stazione sulla ferrovia complementare Spezzano Albanese-Lagonegro.