MORAT (in tedesco Murten; A. T., 20-21)
Cittadina della Svizzera, sul lago omonimo a 459 m. s. m., con torri e mura ben conservate; conta 2100 abitanti. All'entrata sorge il castello, fatto costruire dal duca Pietro di Savoia nel sec. XIII. La cittadina è collegata per mezzo di ferrovie elettriche con Friburgo e Ins e si trova sull'arteria proveniente da Losanna; un servizio regolare di battelli la unisce con Neuchâtel. Il lago di Morat ha una superficie di circa 27 kmq., è lungo quasi 9 km. e ha una profondità massima di 50 metri. Il monte Vuilly (Wistenlacher Berg), alto 646 metri, lo separa dal lago di Neuchâtel, al quale manda le acque per mezzo del fiume Broye.
La battaglia di Morat. - Presso Morat avvenne il 22 giugno 1476 una battaglia tra i confederati svizzeri e il duca di Borgogna, Carlo il Temerario, che non solo fu decisiva per il conflitto svizzero-borgognone, ma ebbe anche importanza considerevole nella storia dell'arte bellica. L'esercito svizzero, costituito dalle truppe degli otto cantoni più antichi, più i contingenti inviati da Basilea, Friburgo, Appenzell ecc., e forte nell'insieme di 24.000 fanti e 1800 cavalieri, mosse per sbloccare Morat, assediata dal duca di Borgogna, il cui esercito era forte di 18.000 fanti e 12.000 cavalieri. L'urto fra le due masse avvenne, dopo primi scontri d'avanguardia, verso il mezzodì del 22 giugno: la cavalleria borgognona, lanciata contro il centro svizzero, si urtò disastrosamente con la massa compatta, profonda dei fanti svizzeri dalle lunghe picche, e fu rovesciata. Lo scompiglio e il panico invasero allora l'esercito borgognone; alcune parti di esso cercarono di resistere, ma furono travolte. Il bilancio della giornata si chiuse con la più completa delle disfatte per i Borgognoni, che lasciarono sul terreno la metà dei loro effettivi, 15.000 uomini. Dal punto di vista tecnico, la battaglia di Morat rappresenta appunto il trionfo della fanteria, tatticamente organizzata, e il declino dell'arma feudale, la cavalleria; e da essa soprattutto ha inizio la grande fama degli Svizzeri come maestri di arte militare.