CERULEO, MORBO (lat. caeruleus morbus; fr. maladie bleu; sp. enfermedad azul; ted. angeborene Blausucht; ingl. congenital cyanosis)
Antica denominazione del quadro morboso che si determina nei portatori di alcune malformazioni congenite del cuore e del quale il sintomo più appariscente, e spesso il più precoce, è costituito dalla tinta bluastra della pelle e delle mucose, denominato cianosi (v.). Talora si manifesta fin dai primi mesi di vita, altre volte nell'adolescenza o nell'età adulta, con decorso progressivo; oppure non si presenta in via permanente, ma in occasione di affaticamenti, emozioni, malattie infettive acute anche lievi. Le sedi di predilezione della cianosi sono le parti del corpo dove anche normalmente la circolazione è rallentata: estremità ungueali, apice e ali del naso, padiglioni auricolari, labbra, zigomi. Le dita della mano subiscono una deformazione caratteristica a bacchetta di tamburo. Spesso si associa, specialmente nel morbo ceruleo, a un rilevante aumento del numero dei globuli rossi del sangue (v. poliglobulia), che rende più facile l'assunzione dell'ossigeno e accentua il colorito ceruleo. Spesso aumentano anche la densità e la viscosità del sangue. Nella maggior parte dei casi si hanno alterazioni cardiache complesse, come il restringimento dell'arteria polmonare con abnormi comunicazioni fra le cavità dei due ventricoli del cuore, e attraverso l'anomala permeabilità del setto, la mescolanza del sangue arterioso col venoso. Alcune volte il vizio non consente la sopravvivenza che per breve tempo dopo la nascita; altre volte il compenso circolatorio è mantenuto abbastanza a lungo e talora è anche compatibile con un regime di vita discretamente attivo.