Morelos y Pavon, Jose Maria
Patriota messicano (Valladolid 1765-San Cristóbal de Ecatepec 1815). Meticcio di umili natali, ordinato sacerdote (1797), nel 1810 ricevette da M. Hidalgo l’incarico di portare la rivoluzione nel Sud del Paese; abilissimo nella guerriglia, si impadronì di gran parte della costa occidentale conquistando Tixtla (1811), Orizaba e Oaxaca (1812), Acapulco (1813). M. eliminò i connotati di violenza e anarchia che il movimento per l’indipendenza aveva avuto sotto la guida di Hidalgo, decretò l’abolizione della schiavitù, del tributo che gravava sugli indios e delle distinzioni in caste, e propugnò la divisione della grande proprietà terriera; nel sett. 1813 convocò a Chilpancingo un Congresso nazionale, che il 6 nov. approvò una dichiarazione d’indipendenza e nel 1814 promulgò la Costituzione liberale di Apatzingán. Sconfitto a Valladolid dagli spagnoli (1814) e privato del comando militare dal Congresso, M. fu catturato presso Tezmalaca (1815). Processato per eresia e tradimento, fu fucilato.