MORET y PRENDERGAST, Segismundo
Uomo politico spagnolo, nato a Cadice il 2 giugno 1838, morto a Madrid il 28 gennaio 1913. Compiuti solidi studî giuridico-economici, si fece apprezzare per alcuni suoi saggi e pubblicazioni e per la sua attività d'insegnante. Entrato nella vita politica a poco più di 25 anni, fu deputato alle cortes (1863), ove sostenne idee favorevoli alla democrazia e al liberalismo economico. Estraneo alla rivoluzione del 1868, ne accettò le conseguenze, fu deputato alla costituente e ministro d'Oltremare nel gabinetto Prim (1869); propugnò l'abolizione della schiavitù nelle colonie. Ministro degl'Interni e delle Finanze (1872) durante il regno d'Amedeo I di Savoia, fu per qualche tempo ambasciatore a Londra. Solo nel 1879 rientrò alle cortes, ove attese a organizzare una sinistra monarchica e si distinse come il più fedele e il più valido dei seguaci di Sagasta e del "fusionismo". Nei gabinetti Sagasta fu più volte ministro degli Esteri (1885, 1893-1894), degl'Interni (1888-89), dei Lavori pubblici, delle Colonie (1897); negoziò importanti trattati con la Germania, l'Inghilterra, il Marocco, concesse l'autonomia alle Antille; previde, ma non seppe o non poté scongiurare la disastrosa guerra con gli Stati Uniti. Morto il Sagasta, fu il principale esponente dei liberali, ma non riuscì mai a imporsi ai suoi seguaci come il suo predecessore. Sebbene di opinioni francamente radicali, fu spesso rimproverato di eccessivo opportunismo e di soverchia facilità ad abbandonare i suoi compagni d'idee (come nel caso del Lopez Dominguez, 1906). Nel 1909 rovesciò il Maura con l'aiuto dei repubblicani, ma dovette abbandonare il potere al Canalejas per l'atteggiamento assunto dal conte di Romanones, già suo luogotenente. D'allora visse pago della vicepresidenza delle cortes.