CANTOR, Moritz
Storico della matematica, nato in Mannheim il 23 agosto 1829, studiò a Heidelberg, Gottinga e Berlino; nel 1853 assistente e nel 1863 professore di matematica all'università di Heidelberg, ove morì il 10 aprile 1920. I suoi scritti più notevoli sono: Mathematische Beiträge zum Kulturleben der Völker, Halle 1863; Die Römische Agrimensoren und ihre Stellung in der Geschichte der Feldmessung, Lipsia 1875; Vorlesungen über Geschichte der Mathematik, Lipsia, I (3a ediz.), 1907, II (2a ediz.), 1900; III (2a ediz.), 1901; IV (in collaborazione), 1908.
Quest'ultima è la sua opera maggiore. Pubblicato il primo volume nel 1880, parve eccellente; fu espresso il desiderio di vederla tradotta. Ma l'opera invecchiò presto, malgrado la ricchezza del materiale raccolto. Lunghe serie di correzioni necessarie sono state pubblicate da G. Eneström, e da altri, nella sua Bibliotheca mathematica. Ma è altresì difettoso il piano dell'opera, la quale manca di prospettiva, e astrae troppo dalle altre scienze, con le quali la matematica è intimamente collegata. Il difetto del C. come scrittore di storia appare evidente quando si confronti con i grandi scrittori, p. es. Lagrange o H. Zeuthen. Il libro è però utile per la ricchezza delle notizie; sostituisce e completa la precedente Histoire des mathématiques del Montucla.
Ma l'opera più duratura del C. è la ricca raccolta di materiali, da lui diretta nella sezione storico-letteraria della Zeitschrift für Mathematik dal 1859 in poi, a cui fanno seguito i trenta volumi della collezione, pure da lui diretta: Abhandlungen zur Geschichte der Mathematik, Lipsia 1877-1912.
Bibl.: G. Schiaparelli, Scritti sulla Storia dell'astronomia, I, Bologna 1926, pp. 291-377; A. Favaro, Intorno al primo volume delle lezioni, ecc. di M. C., in Bull. di Boncompagni, Roma 1882; E. Bortolotti, Italiani scopritori e promotori di teorie algebriche, in Ann. della R. Università di Modena, 1919, pagina 27 segg.