SCHWIND, Moritz von
Pittore, nato il 21 gennaio 1804 a Vienna, morto l'8 febbraio 1871 a Monaco. Interruppe nel 1821 i suoi studî universitarî per dedicarsi alla pittura. Studiò all'accademia di Vienna sotto L. Schnorr von Carolsfeld e Peter Krafft, senza subirne notevolmente l'influsso; apprese la tecnica pittorica dal suo amico Kupelwieser. Scolaro dal 1828 del Cornelius nell'accademia di Monaco, ebbe nel 1832 l'incarico di affrescare una camera nella residenza di Monaco con scene tratte dalle opere di Tieck (terminate nel 1834), cui seguirono i bozzetti per affreschi a Hohenschwangau. Del 1835 è l'acquarello della Vita d'un santo singolare, vasta e complessa composizione comprendente numerosi episodî. Nello stesso anno lo Sch. si recò in Italia, soggiornando cinque mesi a Roma e tre settimane a Napoli (Pompei); lo impressionarono soprattutto Bellini, Giotto (Padova) e Raffaello. Tali impressioni riflettono i progetti Amore e Psiche per il castello Rudigsdorf presso Altenburg e lo Ständehaus a Karlsruhe (1839-40). Del 1842-44 sono le pitture nel Kunsthaus di Karlsruhe (Le pitture di Filostrato, giuochi olimpionici, allegorie e scene della storia romana e, nello scalone, la Consacrazione della cattedrale di Friburgo). Nel 1844 divenne professore nell'Istituto d'arte Staedel a Francoforte e, contemporaneamente, ebbe l'incarico d'un vasto dipinto a olio su tavola: la Gara di canto nella Wartburg. Dipinse inoltre quadri d'intonazione più intima e ritratti (ad es., del ministro di stato von Blitterdsorf, a Vienna; ritratti collettivi di famiglie). Lavorò anche per le Münchner fliegende Blätter, ecc. Nel 1847 fu nominato professore nell'accademia di Monaco, dove fu attivo fino alla sua morte, salvo brevi interruzioni (1853-55 affreschi nella Wartburg; 1866 e 1867, pitture nell'Opera di Vienna). Al decennio 1850-1860 circa risalgono i cicli di fiabe Cenerentola (olio, collezione privata tedesca) e I sette corvi (acquerello, museo di Weimar); inoltre i quadri nella galleria Schack di Monaco, tra cui L'ora mattutina, che hanno reso popolare l'artista. L'ultima sua opera importante, il ciclo della Bella Melusina (acquerello, 1868-69), originariamente ideato quale fregio interno d'un tempio circolare, dopo avere figurato spesso in esposizioni in tutta la Germania, fu acquistata dalla galleria di pitture di Vienna dopo la morte dello Sch. (ora nella galleria del sec. XIX, Belvedere). Lo Sch., che occasionalmente raggiunse in piccoli quadri a olio delicati effetti pittorici, è in primo luogo un inventore inesauribile di racconti espressi attraverso mezzi essenzialmente lineari. Con L. Richter lo Sch. è il più importante pittore del romanticismo popolare tedesco che egli interpreta in una maniera cordiale e musicale, schiettamente viennese.
O. Weigmann, M. v. Sch., Stoccarda 1906.