LOUIS, Morris
LOUIS, Morris (nome d'arte di Bernstein, Morris Louis)
Pittore statunitense, nato a Baltimora il 28 novembre 1912 da genitori emigrati russi, morto a Washington il 7 settembre 1962. Frequentò il Maryland institute of fine and applied arts di Baltimora, diplomandosi nel 1932. Partecipò a commissioni del Public works project e nel 1936 si trasferì a New York dove intervenne nel laboratorio sperimentale di D.A. Siqueiros e nell'Easel Division del Federal art project. Tornato a Baltimora, dopo una permanenza a Silver Spring, nel 1952 si stabilì a Washington, dove insegnò al Workshop Center for the arts. Di particolare significato fu l'incontro con K. Noland, che nel 1953 lo presentò al critico C. Greenberg a New York: qui, insieme, conobbero F. Kline e H. Frankenthaler. Nel corso degli anni Cinquanta organizzò alcune personali, fra cui quella alla Martha Jackson Gallery di New York (1957): progressivo diventò l'intensificarsi delle mostre, anche in Europa, che rivelarono la sua più autentica vocazione artistica attentamente valutata dalla critica con un'analisi puro-visibilista. Un'importante retrospettiva è stata realizzata dopo la sua morte al Solomon R. Guggenheim Museum di New York (1963).
A partire dagli anni Trenta con inquietudine L. adotta stili diversi e pur sensibile all'ideologia dei muralisti messicani cerca un modo per manifestare il dramma della depressione al di là del realismo sociale. La ricerca ansiosa di una propria identità attraversa nel tempo fasi alterne con assunzioni da differenti artisti quali P. Picasso, H. Matisse, J. Miró, A. Gorky, J. Pollock, ecc., in un eclettismo che è anche severo esercizio al mestiere come testimoniano soprattutto i disegni. Ricettivo al clima culturale sostenuto da Greenberg, colpito dal dipinto Mountains and sea di Frankenthaler, dal 1953 matura, all'interno di un lirismo astratto, un suo originale linguaggio sperimentando con libertà le potenzialità implicite nei mezzi pittorici: versando o spruzzando sulla tela non preparata e disposta a terra, o inclinata o mossa, colori più o meno diluiti, in campiture fluenti o in sequenze parallele di strisce verticali, L. realizza entità cromatiche di maggiore o minore estensione percorse da un movimento che crea la forma, talora velata da un ulteriore strato di colore, con modulazioni che alludono a una sorta di spazialità liquida. L'ulteriore concentrazione sulla luce conduce L. a sondare la luminosità di bianchi vuoti ritmati da rade presenze cromatiche in rivoli obliqui e variegati fino a una più netta scansione di colori, quali puri, oggettivi valori ottici. Vedi tav. f.t.
Bibl.: L. Alloway, Morris Louis: 1912-1962, The Solomon R. Guggenheim Museum, New York 1963; M. Fried, Morris Louis 1912-1962, Museum of Fine Arts, Boston 1967; Id., Morris Louis, New York 1970; D. Upright Headley, The drawings of Morris Louis, Washington 1979; J. Russell, Morris Louis drawings 1948-1953, André Emmerich Gallery, New York 1985; D. Upright, Morris Louis: the complete paintings, ivi 1985; M. Garberi, D. Ashton, Oltre l'espressionismo astratto. Morris Louis - Dipinti 1953-1962, Padiglione d'arte contemporanea, Milano 1990.