moschea (dall'ar. masjid «luogo dove ci si prostra»)
(dall’ar. masjid «luogo dove ci si prostra») Edificio del culto islamico, oggi riservato alla preghiera (quella comunitaria del venerdì è eseguita nelle m. principali) e all’insegnamento religioso, ma in origine usato anche come luogo di riunione di fedeli, di discussione politica e giudiziaria, di contrattazione, di ricovero e di alloggio. Secondo la tradizione, la prima m. islamica sarebbe quella edificata da Maometto a Medina; da questa deriva anche la forma tipica della m., che prevede un cortile quadrato circondato da portici, dove si trova la fontana per le abluzioni rituali. All’interno una nicchia decorata con mosaici o marmi (mihrab) indica la direzione (qibla) verso cui i fedeli devono rivolgersi per la preghiera, orientandosi verso la Mecca. A destra del mihrab sorge il pulpito (minbar), da dove l’imam recita la preghiera del venerdì e la khutba. Elemento caratteristico della m. è il minareto, da dove il muezzin (ar. muadhdhin) chiama i fedeli alla preghiera.