mostro
Designa la bestia apocalittica a sette teste e dieci corna veduta da D. nel Paradiso terrestre: Pg XXXII 147 le prime [teste] eran cornute come bue, / ma le quattro un sol corno avean per fronte; / simile mostro visto ancor non fue; e così pure in XXXII 158, XXXIII 39.
Già nel latino classico era chiamato monstrum ogni essere mitico risultante dall'accostamento di forme naturali appartenenti ad animali diversi: " multa ... variarum monstra ferarum, / Centauri in foribus stabulant Scyllaeque deformes " (Aen. VI 285-286). Con maggior aderenza lessicale al testo dell'Apocalisse (" vidi... bestiam coccineam... habentem capita septem et cornua decem ", 17, 3), in Pg XXXII 160 D. chiama il m. nova belva; e si vedano anche If XIX 106 ss., Mn I XVI 4.