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motivazione

Dizionario di Medicina (2010)
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motivazione


La forza che induce un individuo a mettere in atto un determinato comportamento diretto a uno scopo. Per m. si intende quindi uno stato interno dell’individuo che attiva, dirige e mantiene nel tempo il suo comportamento verso una meta. Senza m., non potremmo far fronte a nessuna sfida che la vita ci propone.

I due tipi di meccanismi motivazionali

La m. si riferisce a quegli aspetti del comportamento che sono in rapporto con i nostri bisogni e desideri. La m. può aver origine dalla necessità di soddisfare bisogni di base fisiologici, quali mangiare, bere, accoppiarsi, o dal desiderio di ottenere un oggetto, conseguire un obiettivo, perseguire un ideale. È possibile quindi distinguere tra motivazioni fisiologiche, innate, che vengono in genere attivate da alterazioni di condizioni fisiche interne, ed elementi motivazionali acquisiti con l’esperienza individuale e sociale. Questi due tipi interagiscono continuamente: uno stato motivazionale fisiologico, per es. la fame che porta alla ricerca di cibo, potrebbe interagire con un altro stato motivazionale, per es. il portare aiuto a un amico, nell’attivare e dirigere il comportamento di un individuo. Lo studio della m. dal punto di vista biologico si è limitato, fino a tempi recenti, all’analisi di stati motivazionali fisiologici quali la fame o la sete, mentre lo studio neurobiologico degli stati motivazionali acquisiti è appena agli inizi. Gli stati motivazionali fisiologici organizzano i singoli comportamenti in sequenze coerenti orientate allo scopo e aumentano lo stato generale di all’erta. L’ipotalamo svolge un ruolo particolarmente rilevante negli stati motivazionali fisiologici volti a mantenere stabili le condizioni dell’organismo (omeostasi). A questo scopo, l’ipotalamo orchestra una serie di meccanismi regolatori, la maggior parte dei quali funziona secondo il principio della retroazione (feedback negativo): una variazione in un parametro che deve essere mantenuto stabile provoca una reazione volta ad annullare tale variazione. Per es., se la temperatura corporea (variabile controllata) scende sotto il livello di riferimento, l’ipotalamo innesca rapidi cambiamenti nella circolazione periferica che limitano la dispersione di calore, tramite il sistema nervoso autonomo, induce variazioni nella termogenesi volte a incrementare la produzione di calore e, tramite connessioni con le aree corticali, attiva comportamenti volontari indirizzati ad aumentare la temperatura ambientale (per es., accendere il fuoco) e a ridurre la dispersione di calore dal corpo (per es., coprirsi di più).

Interazioni tra i due sistemi motivazionali

Oltre che dalla presenza di deficit fisiologici, il comportamento motivato emerge da processi che richiedono la valutazione delle azioni utili allo scopo, delle loro possibili conseguenze o del ricordo delle loro conseguenze, se già messe in atto, degli stati motivazionali fisiologici e degli stati motivazionali acquisiti, e delle necessità percepite in altri individui. Tali processi richiedono le funzioni esecutive della corteccia prefrontale (➔ funzioni cerebrali superiori) e la combinazione di diversi sistemi, in partic. di quelli che consentono a un individuo di assegnare un valore a cose, persone, eventi. Tali sottosistemi includono strutture sottocorticali, quali il nucleus accumbens, l’amigdala, l’ippocampo, l’ipotalamo, e strutture corticali quali la corteccia orbitofrontale (COF), la corteccia cingolata (entrambe aree prefrontali) e il polo anteriore dei lobi temporali. Il sistema dopamminergico modula molte tra queste regioni ed è quindi incluso nel cosiddetto sistema della ricompensa endogena (SRE). La corteccia prefrontale si configura come elemento cruciale del comportamento motivato, e infatti lesioni di questa struttura danneggiano la m.: il comportamento diventa privo di scopo, caotico e i soggetti possono apparire apatici e incapaci di attribuire valore a cose, persone, eventi. Nell’uomo, la maturazione delle funzioni dipendenti dalla corteccia prefrontale, inclusa la capacità di controllo sugli stati motivazionali, si completa soltanto intorno ai 18 anni.

Ricompensa endogena ed esogena

Le m. fisiologiche attivano comportamenti che sono naturalmente fonte di piacere e il loro oggetto (per es., cibo, calore, sesso) agisce come ‘ricompensa naturale’ per il soggetto, ossia ha un ‘valore naturale’. Per es., le ricompense naturali stimolano il rilascio di una maggiore quantità di dopammina nel nucleus accumbens; ottenere un aumento di rilascio di dopammina (ricompensa endogena) può motivare l’animale a mettere in atto un determinato comportamento, esattamente come se la ricompensa del comportamento fosse il cibo. L’esperienza modifica le risposte dell’SRE. Stimoli associati a una ricompensa naturale come il cibo in protocolli di condizionamento operante acquisiscono le stesse proprietà di stimolare il rilascio di dopammina. È come se la m. a procurarsi la ricompensa esogena (il cibo), che in realtà si traduce in ricompensa endogena (rilascio di dopammina), si trasferisse allo stimolo, che acquista quindi valore in grado di motivare il soggetto.

Specificità individuale degli stati motivazionali acquisiti

Stimoli diversi possono avere un diverso valore per individui diversi. La COF sembra particolarmente coinvolta nel rappresentare il valore degli stimoli; essa è anche sensibile a rinforzi astratti quali il vincere o il perdere denaro o feedback verbali positivi o negativi. Danni alla COF nell’uomo danneggiano l’apprendimento dell’associazione stimolo- rinforzo e impediscono la modifica della scelta comportamentale quando la contingenza cambia (lo stimolo da positivo diventa negativo). Quindi, mentre gli stati motivazionali semplici sono innati e universalmente presenti nei diversi individui, gli stati motivazionali acquisiti differiscono tra individuo e individuo, in quanto frutto anche dell’esperienza specifica di ciascuno di noi.

motivazione

Vedi anche
creatività In psicologia, processo intellettuale divergente rispetto al normale processo logico astratto. Secondo J.P. Guilford, iniziatore degli studi sull’intelligenza creativa, la c. sarebbe caratterizzata da 9 fattori principali: particolare sensibilità ai problemi, capacità di produrre idee, flessibilità di ... disciplina Pedagogia Il termine d. ha due fondamentali accezioni: una indica l’oggetto dell’apprendere e dell’insegnare, la materia dell’insegnamento, e in questo senso, nel Medioevo, fu usato il termine arte; l’altra indica l’atto con il quale si ottiene la disposizione personale ad apprendere e a perfezionarsi. ... intelligenza Psicologia Complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni, elaborare modelli astratti della realtà, intendere e farsi intendere dagli altri, giudicare, e adattarsi all’ambiente. La psicologia indica nell’i., nei comportamenti intelligenti ... leadership Funzione e attività di guida, sia con riferimento a individui od organi collegiali in quanto dirigano un gruppo o un'impresa sia, in senso politico-sociale, con riferimento a un partito o a uno Stato. Nell'ambito dei processi di socializzazione secondaria, designa il potere d'influenza riconosciuto al ...
Indice
  • 1 I due tipi di meccanismi motivazionali
  • 2 Interazioni tra i due sistemi motivazionali
  • 3 Ricompensa endogena ed esogena
  • 4 Specificità individuale degli stati motivazionali acquisiti
Tag
  • CONDIZIONAMENTO OPERANTE
  • SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
  • CORTECCIA PREFRONTALE
  • TERMOGENESI
  • RETROAZIONE
Altri risultati per motivazione
  • motivazione
    Enciclopedia on line
    Diritto Esposizione delle ragioni che giustificano una determinata decisione del giudice. Diritto amministrativo Nel diritto amministrativo, la m. consiste nella enunciazione dei presupposti e dei motivi su cui si fonda un determinato provvedimento. Più specificamente, intendendo per presupposti i ...
  • Motivazione
    Universo del Corpo (2000)
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  • Motivazione
    Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)
    Carmencita Serino In psicologia, per motivazione si intende l'insieme dei bisogni, desideri, intenzioni che concorrono alla determinazione del comportamento e che conferiscono a quest'ultimo unità e significato. La m. assume particolare rilievo in una cultura, come quella diffusa nelle società occidentali ...
  • Motivazione
    Enciclopedia delle scienze sociali (1996)
    Assunto Quadrio Aristarchi Definizione del termine Il termine 'motivazione', pur nella varietà delle definizioni che ne sono state date, viene abitualmente usato per indicare i motivi che spingono gli individui ad agire. Le diverse teorie tendono a interpretare, in modo qualche volta esclusivo, qualche ...
Vocabolario
motivazióne
motivazione motivazióne s. f. [der. di motivare; nel sign. 2, per influenza dell’ingl. motivation]. – 1. L’atto del motivare; in partic., nel linguaggio burocr., esposizione delle ragioni che giustificano una determinata decisione del giudice,...
motivato
motivato agg. [part. pass. di motivare]. – 1. Spiegato nei suoi motivi, accompagnato da debita motivazione: una richiesta esaurientemente m.; sentenza non ben m.; o mosso da precisi motivi: un comportamento fortemente m.; o anche giustificato:...
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