Motociclismo
Il mondo del m. si presenta estremamente articolato in virtù delle differenziazioni tra classi di potenza, specialità tecniche, tipologie di gara, mezzi meccanici a volte diversissimi tra di loro non solo nelle caratteristiche, ma anche nelle modalità di creazione e finalizzazione del prodotto. La popolarità più ampia gli deriva in particolare dal Campionato mondiale di velocità che, soprattutto nei primi anni del 21° sec., è stato particolarmente avvincente, anche in termini di rivalità tra protagonisti di rilievo, di duelli tecnici, di ascolti televisivi.
Campionato mondiale del 2000
Nella classe 125 si è imposto nel 2000 R. Locatelli su Aprilia, ottenendo la certezza del titolo al termine del vittorioso Gran premio del Giappone disputatosi a ottobre. Il pilota italiano, dal fisico minuto ma dalla grande determinazione, in quell'occasione è riuscito a tenere a distanza il rivale giapponese Y. Ui, che correva su Derbi, sia in gara, sia, soprattutto, nella classifica generale, che alla fine lo ha visto primo con 230 punti contro i 217 del giapponese e i 203 dello spagnolo E. Alzamora su Honda. Quest'ultimo team si è affermato nel mondiale costruttori con 318 punti contro i 313 dell'Aprilia.
Si è invece aggiudicato il titolo della 250 il francese O. Jacque (Yamaha) che con 279 punti ha superato il compagno di squadra giapponese S. Nakano (272) e l'altro pilota nipponico D. Kato su Honda (259). La Yamaha ha vinto tra i costruttori con 342 punti davanti alla Honda (324).
Nella classe 500 lo statunitense K. Roberts Jr su Suzuki ha conquistato il mondiale con 258 punti, nonostante il buon comportamento di V. Rossi (esordiente nella classe regina) che, alla guida di una Honda, si è classificato secondo con 209 punti davanti al rivale di sempre M. Biaggi (Yamaha), il quale ha ottenuto 170 punti. Il titolo per costruttori è andato alla Yamaha con 318 punti davanti alla Honda (311).
Campionato mondiale del 2001
Nel 2001 M. Poggiali (San Marino) su Gilera, con 241 punti si è aggiudicato il mondiale 125, imponendosi alla fine sul giapponese Ui (su Derbi), che ha ottenuto 232 punti, e sullo spagnolo A. Elias che, a bordo di una Honda, ha raggiunto 217 punti. Proprio la Honda ha vinto il titolo per costruttori con 301 punti davanti alla Aprilia (263).
Nella classe 250, come era accaduto l'anno precedente, sono giunti ai primi due posti ancora due giapponesi: Kato su Honda ha vinto infatti con 322 punti davanti al connazionale T. Harada (Aprilia), che ne ha collezionati 273, contro i 194 dell'italiano M. Melandri, suo compagno di squadra, giunto terzo. Identico piazzamento tra i costruttori: Honda 361 punti e Aprilia 345.
Il mondiale 500 ha consacrato l'ottimo comportamento dei piloti italiani: Rossi, su Honda, ha conquistato il suo primo titolo in questa classe con 325 punti; molto distaccato Biaggi che, a bordo della Yamaha, ne ha acquisiti 219, mentre ancora su Honda è giunto terzo L. Capirossi (210). La Honda ha vinto anche tra i costruttori (367 punti contro i 295 della Yamaha, seconda). Rossi si è aggiudicato il titolo in Australia, quindi con due gare di anticipo, conquistando così il suo terzo campionato mondiale in assoluto (dopo quelli del 1997 nella 125 e del 1999 nella 250) e imponendosi come il terzo pilota della storia (dopo gli inglesi P. Read e M. Hailwood) ad aver vinto almeno un titolo mondiale in tutte le classi, ma anche come il più giovane a tagliare questo particolare traguardo.
Campionato mondiale del 2002
Nella classe 125, alla fine di una combattuta stagione, è stato il francese A. Vincent a ottenere il mondiale grazie ai 273 punti conquistati con la sua Aprilia, dopo quasi cinquant'anni che un suo connazionale non si aggiudicava il titolo. Secondo si è classificato il campione uscente Poggiali, su Gilera, con 254 punti, mentre lo spagnolo D. Pedrosa, con 243, ha conquistato la terza posizione finale guidando una Honda. Quest'ultima casa è arrivata seconda nella classifica per costruttori, con 285 punti, contro i 341 dell'Aprilia, campione mondiale per la diciannovesima volta nella sua storia.
Nella 250 Melandri (Aprilia) si è imposto con 298 punti sul compagno di scuderia, lo spagnolo A. Nieto (241 punti), e sull'italiano R. Rolfo che, su una Honda, ne ha conquistati 219. Melandri aveva iniziato la stagione da favorito, dopo il passaggio di categoria di Kato e Harada, ma l'andamento del campionato è stato più incerto del previsto proprio per l'affermarsi di Nieto, che si è rivelato avversario difficilissimo. Tuttavia Melandri è riuscito a conquistare il titolo, diventando il più giovane campione del mondo della 250. L'Aprilia si è imposta nettamente nella classifica per costruttori con 382 punti contro i 244 della Honda.
Nella classe regina, denominata da quest'anno MotoGP, si è confermato campione Rossi, ai comandi di una Honda, con 355 punti (una quota record), contro i 215 conquistati da Biaggi su Yamaha e i 209 del giapponese T. Ukawa su Honda. La stessa Honda si è aggiudicata la classifica costruttori con 390 punti contro i 272 della Yamaha. Il 2002 ha segnato l'inizio di una nuova epoca nel Campionato del mondo, con l'introduzione, per la prima volta, delle moto da 990 cc e motore a quattro tempi. Pur considerando il necessario adattamento a tali cambiamenti, dopo un inverno dedicato ai test, il duello per il titolo si è subito ristretto a Honda e Yamaha. Rossi, vincitore della prima gara stagionale a Suzuka, in Giappone, e sconfitto dal compagno di squadra Ukawa nel successivo appuntamento di Welkom, nella Repubblica sudafricana, ha collezionato successivamente sette vittorie consecutive e ha costruito la vittoria finale sul vantaggio così acquisito. Biaggi si è aggiudicato i soli due gran premi non conquistati dalla Honda, ossia quelli di Brno nella Repubblica Ceca e di Sepang in Malesia.
Campionato mondiale del 2003
Nella classe 125 ha vinto il mondiale lo spagnolo Pedrosa su Honda con 223 punti, precedendo due piloti dell'Aprilia, il sanmarinese A. De Angelis e l'altro spagnolo H. Barbera, che, rispettivamente con 166 e 164 punti, hanno contribuito in maniera decisiva alla vittoria della loro squadra nella classifica costruttori (343 punti contro i 286 della Honda).
Nella classe 250 Poggiali su Aprilia ha vinto con 249 punti contro i 235 di Rolfo su Honda e i 226 dello spagnolo Elias, altro pilota dell'Aprilia. Quest'ultima si è imposta anche in questo caso tra i costruttori, con i suoi 390 punti complessivi contro i 252 della Honda.
Nella MotoGP hanno ottenuto il podio tre piloti della Honda (che naturalmente si è aggiudicata anche il titolo per costruttori con 395 punti contro i 225 della Ducati): al trionfo di Rossi (357 punti) si sono aggiunti il secondo posto dello spagnolo S. Gibernau (277) e il terzo di Biaggi (228). Per Rossi si è trattato del quinto titolo iridato vinto, il terzo nella classe regina.
La stagione 2003 è stata drammaticamente funestata dalla scomparsa del ventiseienne pilota giapponese Kato. Uscito di pista il 6 aprile al terzo giro del Gran premio del Giappone, Kato aveva riportato lesioni gravissime, e il successivo 19 aprile subiva un arresto cardiaco all'ospedale di Yokkaichi dove era stato ricoverato senza aver mai dato segni di ripresa. La tragedia ha riproposto i temi sulla sicurezza e in particolare quello dei criteri per modellare il tracciato di gara, dove non sempre la presenza di curve e strettoie (che naturalmente obbligano i piloti a ridurre la velocità) è garanzia di un minore rischio di incidenti. Nel circuito di Suzuka per garantire maggiore sicurezza sarebbe probabilmente stato sufficiente aumentare la distanza del muretto che costeggia la pista: in caso di problema meccanico, infatti, il mezzo non segue una traiettoria prevedibile e, ancor più della velocità alla quale si esce di pista, contano le vie di fuga che moto e pilota riescono a seguire scivolando via e limitando i danni. La vicinanza di una barriera meccanica risulta inevitabilmente pericolosa. Occorre annotare che già nel 2000 l'ex campione del mondo F. Uncini, nella sua qualità di responsabile della sicurezza dei circuiti per conto delle squadre e dei piloti, aveva diffidato il circuito per mancanza dei requisiti necessari all'incolumità dei piloti. Successivamente il gioco degli interessi che ruotano attorno al mondo dei motori aveva avuto la meglio, e soltanto Rossi, pilota della Honda (la potente casa motociclistica proprietaria del circuito in questione), aveva richiamato l'attenzione sulla pericolosità della pista prima di quella fatale domenica. A fine stagione, Rossi ha deciso comunque di lasciare la Honda e passare alla Yamaha, scelta sulla quale si sono fatte numerose ipotesi: dalle motivazioni economiche, al desiderio del campione di trovare nuovi stimoli, dopo cinque titoli mondiali già conquistati, mettendosi alla prova alla guida di una moto che, nell'ultima stagione, aveva piazzato il suo miglior pilota, C. Checa, appena al settimo posto della graduatoria finale.
Campionato del mondo del 2004
Nel mondiale 125 A. Dovizioso, su Honda, ha conquistato il titolo con 293 punti. Dietro il pilota italiano è arrivato secondo il suo rivale spagnolo Barbera (Aprilia), con 202 punti, mentre al terzo posto si è piazzato l'azzurro Locatelli (192 punti), anch'egli su Aprilia; quest'ultima casa costruttrice si è aggiudicata il titolo di categoria con 329 punti contro i 301 della Honda.
Nella classe 250 Pedrosa si è laureato campione del mondo con una gara d'anticipo, diventando così il più giovane campione mondiale di questa categoria (battendo il record che apparteneva a Melandri) e, in quanto campione uscente nella 125 vinta l'anno prima, anche il più giovane ad aver ottenuto due titoli in altrettante classi di cilindrata. L'ultimo pilota a conquistare consecutivamente il titolo della 125 e quello della 250 era stato C. Ubbiali nel 1960. Lo spagnolo, a bordo della Honda, ha conquistato 317 punti, piazzandosi davanti a due piloti dell'Aprilia, l'argentino S. Porto (256 punti) e il francese R. De Puniet (214 punti). La Honda si è imposta tra i costruttori sulla stessa Aprilia (354 punti contro 344).
Nella MotoGP ha trionfato ancora una volta Rossi che, a bordo della Yamaha, ha conquistato 304 punti contro i due rivali della Honda, lo spagnolo Gibernau e Biaggi (che si sono aggiudicati rispettivamente 257 e 217 punti). Ed è stata proprio la Honda, con un totale di 355 punti, ad aggiudicarsi il titolo per costruttori superando la Yamaha (328). In questa stagione sono state attuate con successo iniziative comuni tese a una maggiore sicurezza, prima tra tutte l'istituzione della Commissione sicurezza del MotoGP. In totale, nelle sedici prove previste dal calendario, le cadute nelle tre categorie sono state 706, una in più rispetto al 2003, ma va considerato che nel 2004 vi è stata una media di tredici piloti in più iscritti a ogni Gran premio, per un totale, dunque, di cadute per pilota ragionevolmente contenuto, il più basso dal 1998.
Era dal 1992 che la Yamaha rincorreva il titolo iridato, quando a vincerlo era stato lo statunitense W. Rainey. Personaggio istrionico e spiritoso, dotato di una notevole carica comunicativa, Rossi ha sempre mostrato di possedere un talento naturale nel conquistarsi il consenso dei mass media e del pubblico. Dal punto di vista tecnico, nel corso del mondiale il pilota italiano ha dato prova della consueta maestria e ha confermato la sua notevole personalità e le naturali doti di azzardo ed equilibrio, tali da consentirgli di vincere anche le gare in cui il piazzamento d'onore gli avrebbe consentito comunque di restare al vertice della classifica generale senza correre rischi. In qualche caso ha superato due moto avversarie con un'unica manovra di sorpasso. L'avversario principale, Gibernau, pur riconoscendo il valore di Rossi, a fine stagione ha voluto subito rilanciare la sfida in vista della stagione successiva.
Campionato mondiale del 2005
Lo svizzero T. Luthi, alla guida di una Honda, si è aggiudicato il mondiale nella classe 125 primeggiando nella classifica piloti, con 242 punti, davanti al finlandese M. Kallio (237 punti), e all'ungherese G. Talmácsi (198 punti), entrambi in gara per la KTM. Quest'ultima ha vinto la classifica costruttori (332 punti) proprio davanti alla Honda (304).
Nella classe 250 lo spagnolo Pedrosa, su Honda, ha conquistato il suo secondo titolo iridato, precedendo in classifica, con 309 punti, l'australiano C. Stoner, su Aprilia (254) e l'azzurro Dovizioso, anch'egli su Honda (189 punti). Nella classifica costruttori vittoria della Honda (349 punti), davanti all'Aprilia (339). Pedrosa, dominando su quasi tutti i circuiti del campionato, si è proposto come possibile rivale di Rossi in vista della stagione 2006, avendo deciso il passaggio alla categoria superiore, la MotoGP. Nel 2005 è diventato il pilota più giovane a vincere due titoli consecutivi della 250 e anche il migliore dei giovani piloti nella storia del Campionato mondiale di m., grazie al totale di 21 vittorie acquisite prima di compiere vent'anni (superando anche il record di 17 vittorie appartenente a Rossi).
Nella MotoGP la vittoria è andata ancora una volta a Rossi, che con la sua Yamaha ha collezionato ben 367 punti, piazzandosi con largo vantaggio su Melandri (220 punti) e sullo statunitense N. Hayden (206), entrambi su Honda. Tra i costruttori la Yamaha, con 381 punti, si è imposta sulla Honda (341).
Insieme all'italiano G. Agostini e all'australiano M. Doohan, Rossi si è imposto come uno dei motociclisti che hanno vinto di più nella classe regina: ha infatti ottenuto quattro successi in altrettanti anni di partecipazione a tale classe.