Movimento nato nel 2009 come libera associazione di cittadini e composto dai cosiddetti “attivisti 5 stelle” (già Amici di B. Grillo, poi definiti dalla stampa “grillini”). Anche se il loro peso politico ha iniziato a farsi sentire soprattutto a partire dal 2009, gli attivisti (con in testa Grillo) sono presenti sulla scena pubblica italiana sin dal 2005, da quando cioè si sono raccolti per la prima volta attorno al neo-nato blog del loro ispiratore e si sono uniti a lui nella condanna della corruzione in politica. In breve tempo il blog è divenuto uno dei più visitati del paese, anche grazie all’esperienza del curatore, G. Casaleggio (1954 - 2016). A partire dalla piattaforma sono state organizzate diverse manifestazioni di natura politica e sociale, fra cui hanno avuto particolare rilevanza i V-Day del 2007 e del 2008: nati con l’obiettivo specifico di proporre una legge popolare in aperta polemica con i politici italiani, hanno condensato il malcontento dei molti cittadini delusi dalle dinamiche di governo. Forte del consenso crescente, nel 2008 Grillo ha annunciato dal blog l’intento di promuovere la formazione di liste civiche locali da lui “certificate”, prima di parlare nello specifico di “Liste civiche a cinque stelle”, dove con “cinque stelle” ci si riferisce a connettività, ambiente, acqua, sviluppo e trasporti, punti cardine del gruppo e base programmatica del M. vero e proprio nato pochi mesi dopo. Solo nelle amministrative del 2009 sono stati eletti dodici consiglieri comunali facenti parte delle Liste civiche a cinque stelle, un risultato che ha sorpreso i più e che ha dimostrato l’efficacia di una costante attività a livello locale e di una presenza capillare sul territorio, mostrando una ritrovata vicinanza alla popolazione (principio a cui altri partiti hanno derogato negli ultimi anni). Riuniti sotto la nuova dicitura di “movimento”, gli attivisti a cinque stelle hanno continuato a rifiutare l’etichetta di partito e a negare l’esistenza di un leader, benché la loro partecipazione alle elezioni (fin dal 2010) e l’innegabile influenza di Grillo abbiano dato adito a non pochi dubbi e critiche circa la credibilità di tali affermazioni. Dopo il 6,9% delle preferenze registrato a livello nazionale nelle amministrative del 2011, nel maggio del 2012 quattro attivisti del movimento sono stati eletti sindaci (tra questi anche F. Pizzarotti, divenuto primo cittadino di Parma con oltre il 60% delle preferenze). Qualche mese più tardi (ottobre 2012), in occasione delle elezioni regionali il M. è divenuto il primo partito della Sicilia; il candidato alla presidenza della regione (G. Cancellieri) ha ricevuto il 18,20% dei voti e ha ottenuto uno dei quindici seggi dell’Assemblea guadagnati dagli attivisti (sui novanta totali). Nonostante i successi, all’interno del M. non mancano le voci di dissenso. Negli ultimi mesi del 2012 alcuni attivisti hanno denunciato quella che secondo loro è un’ingerenza eccessiva da parte di Grillo nelle scelte dei singoli componenti del movimento; a far discutere è stata soprattutto la sua dura presa di posizione nei confronti di attivisti quali F. Salsi e G. Favia, che ha poi espulso dal M., dopo i loro interventi televisivi (Grillo infatti si era detto contrario alla presenza del movimento in televisione, in quanto mezzo non adatto a una democrazia partecipativa). A far discutere anche la figura di Casaleggio; indicato da più parti come “il braccio destro” di Grillo, è stato spesso accusato dagli stessi attivisti di comportamenti antidemocratici e censori. Nonostante le critiche interne, dopo una convincente e coinvolgente campagna elettorale conclusa a Piazza San Giovanni a Roma che ha visto una grande partecipazione di cittadini, il movimento di Grillo ha ottenuto alle elezioni politiche del 2013 oltre il 25% dei consensi divenendo il primo partito alla Camera dei Deputati e dando fine, di fatto, alla Seconda Repubblica. In controtendenza rispetto alle passate elezioni, il partito ha perso molti voti alle elezioni europee del 2014, in cui ha di poco superato il 21%, mentre alle amministrative del 2016 il M. ha ottenuto un notevole successo elettorale, presentandosi in 102 comuni, ha fatto eleggere 38 sindaci, conquistando 19 città sulle 20 in cui era in lizza al secondo turno, tra cui importanti capoluoghi come Torino con C. Appendino e la Capitale con V. Raggi. Nel settembre del 2017 Luigi Di Maio ha vinto le primarie per la scelta del candidato premier e del capo politico del Movimento, assumendo Grillo il ruolo di garante. Alle elezioni politiche del 2018 il Movimento ha avuto uno straordinario successo ottenendo più del 32% dei voti sia alla Camera che al Senato, risultando il primo partito ma non raggiungendo la maggioranza assoluta per governare. In una situazione politica di stallo, a quasi tre mesi dalle elezioni, il M. ha raggiunto un accordo con la Lega e individuato nel giurista Giuseppe Conte il premier condiviso, dando così vita al primo governo della storia repubblicana giallo-verde. Alle elezioni europee del 2019 il M. ha registrato un forte calo di consensi attestandosi intorno al 17%. Nell’agosto del 2019, date le divergenze tra i due partiti di maggioranza, la Lega, forte dei consensi ottenuti alle elezioni amministrative ed europee, ha presentato una mozione di sfiducia, poi ritirata, al presidente del Consiglio Conte, che ha rassegnato le dimissioni del governo da lui presieduto al Presidente Mattarella, il quale ha preso atto delle dimissioni e ha invitato il governo a curare il disbrigo degli affari correnti. Nel settembre successivo è nato un nuovo governo sempre a guida Conte con la maggioranza formatasi tra il Movimento, il Partito democratico e LeU, dando vita al primo governo giallo-rosso. Nel gennaio del 2020 L. Di Maio ha dato le dimissioni da capo politico del M. e V. Crimi ha assunto la funzione di reggente. Nel gennaio del 2021 il secondo governo Conte è entrato in crisi, dopo il mancato appoggio della forza politica facente parte della maggioranza Italia viva e nel febbraio successivo è nato il governo Draghi a cui il Movimento ha dato l'appoggio. Nell’agosto dello stesso anno l'Assemblea nazionale degli iscritti del Movimento ha approvato il nuovo statuto che regola le attività e definisce i ruoli e le funzioni degli organi e dove è inserita la Carta dei principi e dei valori del Movimento, e Conte è stato eletto Presidente. Nel febbraio del 2022 lo statuto e le nomine approvate, compresa quella di Conte, sono stati sospesi in via cautelare dal Tribunale di Napoli, dopo il ricorso di alcuni attivisti, a causa soprattutto dell’esclusione dal voto degli iscritti da meno di sei mesi. Il mese successivo l'Assemblea degli iscritti ha approvato di nuovo lo statuto, aggiornato con le modifiche richieste dalla Commissione di Garanzia degli Statuti, e riconfermato le nomine. A giugno il ministro degli Esteri Di Maio, in disaccordo con la linea politica del Presidente, dopo uno scarso risultato alle elezioni amministrative, ha lasciato il M. costituendo il gruppo parlamentare Insieme per il Futuro, a cui hanno aderito altri parlamentari eletti nelle fila del movimento politico, creandosi di fatto una scissione all’interno dello stesso, e risultando il M. non più il primo partito in Parlamento. Il 14 luglio dello stesso anno il M. non ha votato il decreto aiuti al quale era stata posta la fiducia, portando il Presidente del Consiglio M. Draghi a rassegnare le dimissioni, reiterate il 21 luglio successivo, dopo che anche la Lega e Forza Italia non hanno votato la fiducia, portando il Presidente della Repubblica a sciogliere le Camere e conducendo a elezioni anticipate. Alle elezioni politiche tenutesi a settembre il Movimento, presentatosi da solo, non in coalizione con altre forze politiche, si è attestato intorno al 15%, risultando il terzo partito nel Paese, dopo Fratelli d'Italia e Partito democratico.