Vedi MOZIA dell'anno: 1963 - 1973 - 1995
MOZIA (v. vol. v, p. 249 ss.)
Nel 1964 sono stati ripresi gli scavi a M. a cura di una Missione della Soprintendenza alle Antichità di Palermo e dell'Istituto per il Vicino Oriente dell'Università di Roma; alcune campagne inoltre vi ha condotto una Missione Inglese guidata dal prof. B. Isserlin dell'Università di Leeds. Scavi e studî sono ancora in corso; non si può quindi parlare di risultati definitivi; si possono però presentare già alcuni dati concreti.
La Missione Italiana si è dedicata particolarmente a due "temi", il tophet e il santuario già noto in località Cappiddazzu. Il primo era stato individuato dal Whitaker e poi saggiato dal Cintas nel 1962: si trova sulla costa NO dell'isola e può considerarsi uno dei più completi e ricchi del Mediterraneo punico. Le deposizioni vi si susseguono per varî strati che si possono datare dal VI al III sec. a. C. e sono costituite da vasi acromi punici di vario tipo. Tranne che nell'ultimo periodo di vita del tophet le deposizioni erano segnate da stele, spesso figurate, le quali costituiscono ormai un repertorio insostituibile per la conoscenza della scultura punica: in esse confiniscono motivi siriani, egittizzanti e greci senza peraltro poter escludere motivi locali. Particolarmente notevole un gruppo di protomi femminili di terracotta di vario tipo e di un tipo di maschera virile databili al VI sec. a. C. e di uso votivo: sono tipi noti anche in altre località puniche, mai però ne era stato rinvenuto un gruppo cosi numeroso. In località Cappiddazzu si è allargato lo scavo mettendo in luce tutto il recinto del santuario nel quale s'incastra, alla maniera punica, l'edificio principale, certamente un tempio. All'interno del recinto erano altri edifici di cui si notano i resti e di cui si è potuto stabilire l'età, VI sec. a. C., che è forse la stessa per l'edificio principale e il recinto. Le costruzioni in questo posto, di vario tipo e di varia destinazione, si sono susseguite ininterrottamente fino all'epoca araba come attestano i materiali archeologici rinvenuti.
Bibl.: P. Cintas, La céramique de Motye et la date de la fondation de Carthage, in Bulletin archéologique du Comité des travaux historiques et scientifiques, 1963-64, pp. 107-115; B. Isserlin e altri, Motya-Preliminary Report, in The Annual of Leeds University Oriental Society, 1964, pp. 84-131; V. Tusa e altri, Mozia I, II, III, Roma 1964-66.