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MUḤAMMAD ‛ābduh

di Michelangelo Guidi - Enciclopedia Italiana (1934)
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MUḤAMMAD ‛ābduh

Michelangelo Guidi

Teologo e riformatore musulmano, fondatore del più notevole movimento modernista egiziano. Nato nel 1849 in un villaggio del Basso Egitto, traversò nella prima giovinezza una crisi ascetico-mistica, ma fu ben presto indirizzato all'azione dal famoso rivoluzionario e agitatore panislamico Giāmal ad-Dīn al-Afghānī. Professore nella scuola Dār al-‛Ulūm, poi redattore capo del Journal Officiel (al-Waqā'iṣal-Miṣriyyah), infine giudice nella corte d'appello e gran muftī propagò instancabilmente fino alla sud morte, avvenuta nel 1905, le proprie idee, che gli procurarono l'odio dei conservatori, il confino nel suo paese, e perfino per alcuni anni il bando dall'Egitto, ma ebbero vasta risonanza in larghe cerchie dell'opinione egiziana, presa dal fascino che spirava dalla sua anima religiosa. A differenza di Giamāl ad-Dīn, non fu rivoluzionario, ma sostenne la necessità di graduali riforme.

La sua forma di modernismo è singolare e interessante. Propugna il ritorno alla semplicità e pietà delle antiche generazioni, all'esame diretto - libero dall'ossequio cieco alle formulazioni dei teologi-giuristi venuti dopo Maometto - delle fonti sempre vive della religione, Corano e Sunnah (con atteggiamento analogo a quello dei Ḥanbaliti); pone la rivelazione alla base di ogni speculazione. Ma insieme assume un atteggiamento che si può dire razionalista in quanto vuole stabilire l'accordo tra fede e ragione, affermando che tra le verità dimostrate dalla scienza moderna e il Corano non vi è alcuna contraddizione, ché anzi il Corano ha annunziato sotto il velame delle sue espressioni le conquiste del progresso (e tale metodo esegetico è giunto a fantastiche eonclusioni tra i suoi epigoni). I progressi scientifici debbono essere assimilati e applicati per la maggiore gloria dell'Islām. Inoltre M. ‛A. respinge come innovazioni dannose molte pratiche e superstizioni entrate nell'Islām. Nel campo politico combatte, insieme con l'ingerenza europea, l'assolutismo orientale, proclama la necessità di riforme democratiche ed esalta il concetto di patria. Base della morale è l'indeterminismo, lo stimolo alla attività e iniziativa individuale contro la concezione fatalistica, e la vivificazione dei precetti con l'intima adesione del cuore. Il grande tentativo di M. ‛A. è di costituire questo Islām purificato dalle sue scorie, vivificato, innalzato nella sua dignità, come il più alto ideale di vita e farne una grande forza di coesione contro l'invadenza europea. E la sua memoria è vivissima e venerata non solo dai continuatori della sua opera, ma anche dalla maggioranza degli Egiziani colti.

I suoi scritti principali sono, oltre agli articoli sulla al-Waqā'i‛al Miṣriyyah e in un giornale pubblicato in collaborazione con Giamāl ad-Dūn (v.), un trattato di teologia (Risālat at-tawḥīd, fondamentale per conoscere le sue idee religiose), un suo rapporto sulla riforma giudiziaria, un'apologia dell'Islām contro il cristianesimo, ecc.

Bibl.: B. Michel e Moustapha Abdel Razik, Rissalat al Tawhid. Exposé de la religion musulmane, trad. de l'arabe avec une introduction sur la vie et les idées du Chëikh Mohammed Abdou, Parigi 1925; G. Bergsträsser, Islam und Abendland, Königsberg 1929; articolo Muḥammad Abduh, nell'Encyclopédie de l'Islām. In questa pubblicazione si troverà l'indicazione delle opere arabe di M. A., e di altre fonti arabe ed europee.

Vedi anche
panislamismo Insieme di tendenze e di movimenti dell’islam moderno miranti a un rinnovamento dei legami spirituali e politici fra tutti i popoli musulmani e all’emancipazione dal dominio europeo. Tendenze panislamiche si concretizzarono alla fine del 19° sec., sotto forma di moti insurrezionali, anticolonialisti ... Maométto Maométto (arabo Muḥammad "il Lodato"). - Fondatore della religione islamica (La Mecca 570 circa - Medina 632). È considerato dai musulmani il sigillo dei profeti, cioè colui che ha concluso il ciclo della rivelazione iniziata da Adamo. Maometto, figura chiave dell'Islam, è il messaggero di Dio (rasūl ... Muḥammad Rashīd Riḍā Rashīd Riḍā ‹rašìid rīḍaa›, Muḥammad. - Teologo e riformatore musulmano (Qalamūn, Tripoli di Siria, 1865 - Il Cairo 1935). Formatosi secondo la tradizione islamica, si recò poi in Egitto dove conobbe Muḥammad ῾Abduh, che lo iniziò alle teorie del panislamismo. Nel 1890 fondò al Cairo la rivista mensile ... Salafiyya Movimento modernistico islamico, sorto in Egitto verso la metà dell’Ottocento, dapprima sotto l’influenza di Muḥammad ‛Abduh e Giamāl ad-Dīn al-Afghānī e successivamente di M. Rashīd Riḍā. Il movimento postulava la rivivificazione dell’islam attraverso il ritorno alla purezza delle origini (salaf ṣāliḥ ...
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