MUḤAMMAD ash-SHAIBĀNĪ
. Forma abbreviata del nome completo Abū ‛Abd Allāh Muhammad ibn al-Hasan ibn Farqad ash-Shaibānī, giurista arabo musulmano di scuola ḥanafita, nato a Wāsiṭ nella Mesopotamia nel 132 eg. /749-750 d. C., vissuto principalmente a Baghdād e morto a Ranbūyah presso ar-Rayy (non molto lungi dall'attuale Ṭeherān) nel 189 eg./805 d. C. Discepolo di Abū Ḥanīfah (v.) e del costui scolaro Abū Yūsuf (v.), è considerato come il principale redattore degl'insegnamenti del caposcuola, puramente orali, dai quali del resto, come da quelli di Abū Yūsuf, egli talvolta discorda. La triade Abū Ḥanīfah, Abū Yūsuf e Muḥammad ash-Shaibānī costituisce il fondamento del sistema giuridico ḥanafita.
A differenza di Abū Ḥanīfah, si occupò molto anche di raccolta di ḥadīth (v.) o tradizioni canoniche, tanto che assisté a Medina a corsi di Mālik ibn Anas (v.), del cui libro al-Muwaüüa' fece una redazione ancora oggi esistente, benché soverchiata dall'altra di Yaḥyà ibn Yaḥyà al-Maṣmūdī. Scrisse parecchie opere grandi e piccole, delle quali alcune abbraccianti tutto il campo del fiqh (pratiche religiose e diritto); notiamo, perché pubblicate a stampa, l'al-Giāmíi‛as-ṣaghīr (La piccola raccolta), che succintamente tratta 1532 punti di fiqh, distribuiti in 40 capitoli, indicando anche le eventuali sue discrepanze da Abū Ḥanīfah e da Abū Yūsuf, e il Kitāb as-siyar al-kabīr (Il libro grande sul diritto di guerra), che contiene materia assai più ampia di quello che il titolo farebbe sospettare.
Bibl.: C. Brockelmann, Geschichte der arabischen Litteratur, I, Weimar 1898, pp. 171-173; F. Krenkow, art. al-Shaibānī, in Encylopédie de l'Islām, IV (1926), pp. 280-81; I. Dimitroff, Ash-Schaibaǧā und sein corpus juris al-ǧami' aṣ-ṣaġīr, in Mitteilungen des Seminars für orientalische Sprachen, sez. 2ª, XI, Berlino 1908, pp. 60-206 (le pp. 99-204 contengono la traduzione della parte dell'al-Ggāmi as-ṣaghīr che tratta della compra-vendita).