Romanziere, novellista iraniano (n. 1899 - m. 1977), tra i più popolari del periodo pahlavi. I suoi romanzi, dalla prosa semplice, sono tutti permeati di un languido pessimismo, i più noti portano il titolo delle protagoniste: Humā (1928), sulle vicende di una ricca ragazza; Parīčihr (1929), un'analisi psicologica di una relazione matrimoniale; Zībā (1931), una descrizione di una burocrazia corrotta. Nelle sue opere Ḥ. trae ispirazione dalle classi sociali meno agiate; lo stile, preciso e immune da espressioni popolari, riflette una scarsa partecipazione emotiva.