MULIER, Pieter, il Giovane, detto il Tempesta
Pittore, nato circa il 1637 a Haarlem, morto il 29 giugno 1701 a Milano. Scolaro del padre, Pieter M. il Vecchio, pittore di marine, morto a Haarlem nel 1670, e generalmente confuso con Pieter Molijn o de Molijn, paesista della scuola di Haarlem (1595-1661), si recò a Roma, dove ebbe casa dal 1666 fino al 1670, e acquistò fama, lavorando, fra altro, a decorare una sala in palazzo Colonna con belle marine e vedute di riviera. Recatosi a Genova per contrarre un altro matrimonio, mandò un sicario per uccidere la moglie rimasta a Roma, ma, trapelata la cosa, fu condannato a morte, e, graziato, venne tenuto in prigione per cinque anni. Liberato che fu, attese a lavorare ancora in varie città (a Piacenza verso il 1680; a Venezia nel 1687). Dipinse di preferenza tempeste di mare, in modo abile ed efficace, ma con una tavolozza poco gradevole, senza il senso dell'atmosfera marina e della luminosità caratteristica dei veri maestri olandesi del suo tempo. È vero che molti quadri scadenti attribuiti a lui non sono di sua mano. Il suo autoritratto si trova nella Galleria degli Uffizî.
Bibl.: Gio. Pascoli, Vite dei pittori... moderni, I, Roma 1730, pp. 177-184; T.H. Fokker, in Mededeelingen van het Nederl. Hist. Institut te Rome, IX (1929), p. 191; id., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXV, Lipsia 1931 (con bibliografia).