MUNICHIA (Μουνυχία, Munychia)
Antico nome del colle (alto m. 86,59), oggi chiamato Castella, che si eleva sulla parte orientale della penisola del Pireo, e, fortificato di buon'ora, dominava completamente i tre porti di Atene, di cui uno portava lo stesso nome di Munichia, ed era più piccolo degli altri due del Pireo e di Zea. Le prime opere militari sul colle sembrano risalire a Ippia, figlio di Pisistrato; durante la guerra del Peloponneso il colle aveva una guarnigione di opliti ateniesi. Esso servì da caposaldo a Trasibulo contro i Trenta tiranni, e contro il re spartano Pausania. Ma soprattutto una formidabile fortezza macedonica vi fu costruita dopo la guerra lamiaca (322 a. C.) da Antipatro e Cassandro; prima rovinata e poi occupata e restaurata da Demetrio Poliorcete, fu riconquistata dagli Ateniesì sotto Olimpiodoro nel 287, ma di nuovo ripresa da Antigono Gonata nel 262 a. C.; la guarnigione macedonica cessò solamente nel 229 a. C., dopo la morte del figlio di Antigono Demetrio, quando Arato di . Sicione indusse il frurarca Diogene a ritirarsi per un compenso di 150 talenti. Le fortificazioni furono definitivamente abbattute da Silla, allorché questi ne riuscì a cacciare il generale di Mitridate, Archelao. Dopo tale distruzione il colle, prima fittamente abitato, rimase quasi deserto. In vetta al colle era un importante tempio di Artemide Munichia, luogo di rifugio degli Ateniesi perseguitati dai tribunali statali, e, oltre ad altri santuarî, uno spazioso teatro, che serviva per adunanze pubbliche, e presso il quale avvenne il combattimento suaccennato col re spartano Pausania. Restano oggi tracce delle fortificazioni antiche: una scala di 165 scalini tagliata nella roccia, profondi sotterranei e corridoi rupestri, di cui qualche parte sembra risalire fino al castello di Ippia.
Il porto di Atene chiamato Munichia (Μπυνύχιος λιμήν) è ormai generalmente identificato con la piccola insenatura tondeggiante, la più orientale della penisola del Pireo, chiamata oggi Fanari, racchiusa tutto attorno da rocce a picco, e priva di dirette comunicazioni con la città. Anche il porto era stato provvisto di fortificazioni fino dal tempo di Temistocle, di mura di recinzione, che a est si univano alle mura del Pireo, e di un castello sulla punta sud, a sinistra dell'entrata; l'ingresso del porto poi era sbarrato mediante due poderosi moli, quello a nord di 170 e quello a sud di 190 m. di lunghezza, pur essi protetti da mura, in parte tuttora discernibili, moli che lasciano nel mezzo un'apertura di appena 37 metri, che facevano cioè di Munichia un porto facilmente chiudibile (λυμήν). Due torrette alle estremità dei moli portavano probabilmente due fari; un consimile faro, conservato nel Medioevo, ha dato verosimilmente il nome odierno alla baia. Verso terra v'erano le darsene per le navi, in numero di 82 al tempo di Demostene, di cui rimangono alcune tracce delle fondamenta, che sembrano del sec. IV, della ricostruzione cioè dopo la distruzione avvenuta alla fine della guerra del Peloponneso.
Bibl.: W. Judeich, Topographie von Athen, 2ª ed., Monaco 1931, pp. 67, 89 segg., 162 seg., 434.