MURENA (dal gr. μύραινα, nome di pesce usato da Aristotele; lat. scient. Muraena Cuv.)
Genere di Pesci ossei del sottordine Apodi, stabilito da P. Artedi nel 1738, che costituisce il tipo della famiglia Muraenidae (ted. Aale). Corpo allungato, cilindroide, privo di squamme. Pinne ventrali e pettorali assenti, dorsale e anale bene sviluppate, coperte di pelle che non permette di distinguerne i raggi. Due narici da ciascun lato, sulla superficie superiore del muso, l'anteriore tubolare, la posteriore rotonda, con o senza tubo. Apertura branchiale strettissima. Manca l'osso mascellare propriamente detto, sostituito dal palato-pterigoide, portante denti puntuti, robusti. Arco omerale non attaccato al cranio. Stomaco a fondo cieco senza appendici piloriche. Vescica natatoria presente.
Comprende circa 80 specie, che vivono in tutti i mari delle zone temperate e tropicali. Nel Mediterraneo vivono due specie: la Muraena helena L., di colore marrone bruno, con larghe macchie gialle e punti neri, che può raggiungere m. 1½ e più di lunghezza e oltre 6 kg. di peso, e che vive anche nell'Atlantico orientale, nell'Oceano Indiano e nel Pacifico; e la M. unicolor De la Roche, di colorito nerastro uniforme. Le Murene vivono nella sabbia o nascoste nella cavità degli scogli. Sono voracissime e qualche volta attaccano l'uomo; il loro morso è pericoloso, perché hanno nel palato ghiandole il cui secreto, iniettato, ha proprietà venefiche; anche il sangue è velenoso. Le carni della Murena sono molto buone e stimate, anche dagli antichi Romani che ne facevano allevamento: non è però accertato che si dessero loro a mangiare gli schiavi (v. murenoidi).
V. tav. a colori.