MENDES, Murilo Monteiro
Poeta brasiliano, nato a Juiz de Fora il 3 maggio 1901, morto a Lisbona il 18 agosto 1975. E una delle figure più singolari e più note della fase di alta maturità del "modernismo" brasiliano, movimento sorto in S. Paolo nel 1922 e a cui M. aderì con le prime opere, Poemas (1930) e História do Brasil (1932).
A partire da Tempo e eternidade (1935, in collaborazione con J. de Lima) e sotto l'influsso della sopravvenuta conversione al cattolicesimo, la poesia di M. si definì in modo originale come punto di confluenza tra la tradizione barocca iberica e il surrealismo francese, toccando temi di attualità, fortemente trasfigurati, o motivi metafisici, in un gusto dell'astrazione geometrica che lo distacca nettamente dai suoi più eloquenti coetanei. A poesia em pânico (1938), O Visionário (1941), As metamorfoses (1944), Mundo enigma (1945) sono le raccolte in cui si condensa questa fase della sua lirica, con frequenti riferimenti alla pittura (De Chirico, Picasso, Ernst) e alla musica (Mozart, i balletti russi). L'opera riassuntiva di tale maniera può essere considerata Poesia liberdade (1947), dove il dolore e la pietà cristiana, l'orrore per i crimini del nazismo, il senso della guerra come apocalisse terrena, raggiungono accenti di una grande purezza. Un ritorno alla metrica tradizionale è visibile in Contemplação de Ouro Prêto (1954), pellegrinaggio religioso alla regione natale. Ma col trasferimento in Europa - dal 1957 in poi M. visse a Roma, docente di letteratura brasiliana alla facoltà di lettere - s'inizia un nuovo corso che da libri di "poesia della cultura" (Siciliana, 1959; Tempo espanhol, 1959) muove verso soluzioni di spericolata avanguardia (Convergência, 1970). Negli ultimi volumi, dove spesso predomina la prosa (Poliedro, A idade do serrote, ecc.), M. ripercorreva il cammino della memoria o forniva lampeggianti ritratti di figure del passato e del presente. In Italia M. esercitò la critica d'arte, ebbe amici e traduttori tra i quali G. Ungaretti, e vinse nel 1972 il premio internazionale Etna-Taormina. Il suo libro postumo di poesie Ipotesi (1977) fu scritto direttamente in italiano. In Italia esistono due antologie poetiche di M. a cura di R. Jacobbi, Poesie (Milano 1961) e Poesia libertà (ivi 1972); alcune raccolte complete in edizione bilingue, Siciliana (Caltanissetta 1959), Finestra del caos (trad. di G. Ungaretti, Milano 1962), Le metamorfosi (ivi 1964); Mondo enigma (Torino 1975); e liriche tradotte nelle antologie di R. Spinelli (Croce del sud, 1954), M. La Valle (Un secolo di poesia brasiliana, 1958), R. Jacobbi (Lirici brasiliani, 1960; Poesia brasiliana del novecento, 1973).
Bibl.: L. Stegagno Picchio, La letteratura brasiliana, Milano-Firenze 1973; R. Jacobbi, introd. a Poesie. Le metamorfosi, Poesia libertà, Mondo enigma, citt.; L. Stegagno Picchio, introd. a Ipotesi, cit., Milano 1977; C. V. Cattaneo, in L'Albero, n. XXVIII, 1977.