GELL-MANN, Murray
Fisico, nato a New York il 15 settembre 1929. Iscrittosi ad appena 15 anni alla Yale University, conseguì il dottorato in fisica nel 1951 al MIT (Massachusetts Institute of Technology). Dopo un iniziale interesse per la teoria dei campi, nel 1952 passò all'Institute for nuclear studies di Chicago. Appena un anno dopo pubblicò un fondamentale lavoro in cui introdusse la nozione di "stranezza", un numero quantico legato alla carica elettrica e allo spin isotopico, che doveva aiutare a spiegare le particolari proprietà di alcune particelle (v. particelle elementari e antiparticelle, in questa Appendice). Successivamente, grazie all'uso della teoria dei gruppi di simmetria unitaria SU(3), elaborò una prima sistematica classificazione delle particelle elementari, raggruppandole in multipletti in base alle loro proprietà, descritte in termini di otto numeri quantici. Per le ricerche sulle particelle elementari ha ottenuto il premio Nobel per la fisica (1969). Poi si è occupato di algebra delle correnti. Ricopre la cattedra di fisica teorica al California Institute of Technology (Pasadena).
Tra le opere: The interactions between π-mesons and nucleons (1954), con K. M. Watson; Lectures on weak interactions of strongly interacting particles (1961); The Eightfold Way (1964), con Y. Ne'eman.