musaico
Questo aggettivo, ricorrente in due passi del Convivio, è stato comunemente interpretato come equivalente di " poetico " per l'ovvia connessione che ha con ‛ Musa '. Così il Busnelli in Cv I VII 14 nulla cosa per legame musaico armonizzata si può de la sua loquela in altra trasmutare sanza rompere tutta sua dolcezza e armonia.
Più recentemente, però, il Mengaldo ha proposto di attribuire al termine il significato di " musicale ", " secondo un uso positivamente benché raramente documentato sia in latino che in italiano antico ", ad esempio nel volgarizzamento della Historia destructionis Troiae di Guido delle Colonne, dove il " musicos sonos " dell'originale (ediz. Griffin, p. 85) è reso con " suoni musaici ". L'ipotesi del Mengaldo appare suggestiva, anche perché è suffragata dalla definizione che D. dà della poesia in VE II IV 2 ([la poesia] nichil aliud est quam fictio rethorica musicaque poita). D'altra parte, D. ebbe vivissima coscienza dello stretto legame che avvince la musica alla poesia, anche quando questa non si associa immediatamente con il canto o con un accompagnamento strumentale; e si vedano a questo proposito Cv II XIII 23, VE II VIII 5. A m. potrebbe perciò forse attribuirsi un valore nel medesimo tempo più pregnante e meno definito di quello tradizionale o dell'altro proposto dal Mengaldo, un significato cioè in pari misura allusivo all'ispirazione poetica e alla melodia musicale, proprio per esser l'una e l'altra ugualmente e inscindibilmente opera delle Muse. Altro esempio in Cv IV VI 4 arte musaica.
Bibl. - P.V. Mengaldo, Parole di D.: musaico, in " Lingua Nostra " XXX (1969) 33-34.