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MUSCHI

di Ugo Brizi - Enciclopedia Italiana (1934)
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MUSCHI

Ugo Brizi

. Vegetali appartenenti alle Embriofite asifonogame, di cui costituiscono la prima classe delle Briofite; differiscono dalle Epaitiche, che ne rappresentano la seconda classe, specialmente per il maggior sviluppo del proembrione, per il gametofito che non ha sempre struttura dorsoventrale, per la cuffia, che è una parte della parete dell'archegonio che si conserva durante lo sviluppo dello sporogonio, per la struttura e il modo di aprirsi dello sporogonio, per la facoltà di segmentazione della cellula del coperchio dell'archegonio. Nei Muschi il protonema è formato da un fine intreccio di fili verdi, ramificati, alcuni dei quali però, approfondendosi nel substrato, restano scolorati e formano i rizoidi. Su alcune cellule del protonema, per successiva segmentazione trasversale, s'inizia lo sviluppo delle piccole piantine, sempre distinte in apparente fusto e foglie, che hanno un ordinamento o "tassia" quasi sempre spirale. Il fusticino, nelle forme inferiori, è privo di cellule conduttrici, che sono invece bene sviluppate nelle più elevate (Polytrichum, Mnium); le foglioline sono quasi sempre di un solo strato di cellule, con una nervatura più o meno sviluppata. In alcuni Muschi le foglie constano di più strati di cellule, ma sempre, in ogni caso, presentano dispositivi speciali per proteggerle contro la soverchia traspirazione e per permettere loro di resistere anche a un'estrema siccità.

All'apice del fusticino o alle estremità dei piccoli rami sta il perichezio, che racchiude gli anteridî e gli archegoni misti a filamenti sterili o parafisi. Nelle forme dioiche i sessi sono separati su piantine diverse, che spesso si distinguono per essere le maschili più piccole o nane. Lo sporogonio è costituito da un peduncolo o "seta", che porta una capsula nella quale si trova una colonnetta centrale costituita da tessuto sterile, la columella, che funziona da serbatoio d'acqua e per il trasporto di materiali. All'intorno vi è il sacco sporigeno che produce spore piccole, numerose e senza elaterî; la capsula, che prima della maturanza porta alla base un tessuto assimilatore verde, presenta un coperchio od opercolo, e al margine una formazione speciale di denti, in una o due serie, che servono, coi loro movimenti igroscopici, a regolare la disseminazione delle spore, e che si chiama peristomio. L'opercolo, e spesso l'intera capsula, sono, prima della maturazione, coperti dalla cuffia.

Oltre alla moltiplicazione per spore, in molti Muschi si ha quella vegetativa, mediante porzioni più o meno differenziate del gametofito stesso. Da qualunque porzione di esso, possono svilupparsi fili di protonema che dànno origine a nuove piantine; in altri casi può avvenire un regolare distacco di speciali rametti o anche di frammenti del fusto; qualche volta si formano piccole gemme o propaguli capaci di dare origine a una nuova pianta. I Muschi sono diffusi con un'infinità di forme su tutto il globo: mancano nel mare, sono relativamente rari quelli viventi sommersi o fluttuanti nelle acque dolci. Abitano su svariate stazioni, giungendo fino nelle regioni glaciali e sulle più alte vette delle montagne dove, tranne i licheni, non vivono altri vegetali. Possono prosperare sul terreno asciutto o bagnato, sulle rocce e sui tronchi degli alberi, dove formano larghi cuscini verdi, oppure rivestire i rami degli alberi, come nelle foreste umide tropicali, con larghi festoni verdi. Talvolta, con il loro notevole sviluppo, caratterizzano il paesaggio, come nelle regioni polari e sulle alte montagne, o come costituenti la flora del sottobosco.

I Muschi hanno un'importanza grande nell'economia naturale come piante conservatrici e distributrici di acqua e come principali fattori del disfacimento delle rocce e della formazione dell'humus vegetale. Alcuni, come gli Sfagni, vivono in estesissime formazioni e contribuiscono per la massima parte alla formazione delle torbe, altri (Polytrichum) formano quasi interamente nelle zone artiche le immense distese delle tundre.

I Muschi comprendono circa 12.000 specie, fra le quali alcune furono rinvenute fossili nel Terziario e nel Diluvium, mentre altre specie, descritte come più antiche, sono invece incerte.

I Muschi vengono suddivisi in tre ordini:

1. Bryales. - Quest'ordine comprende la maggior parte della classe, lo sporogonio raggiunge una notevole complicazione; è portato da un peduncolo o seta, infissa con la sua base nei tessuti della pianta madre e la capsula è ricoperta da una cuffia che poi cade. La capsula porta una larga columella rivestita del sacco sporigeno, con un opercolo e un anello che serve, rigonfiandosi, a distaccarlo. Il margine della capsula porta sempre un peristomio doppio o semplice o spesso più o meno complicato, o anche coi denti collegati da una sottile membrana (Polytrichum). L'ordine delle Bryales si divide in due grandi sottordini, distinti molto naturalmente dalla posizione degli archegonî e anteridî, e di conseguenza degli sporogonî. Il primo si chiama delle B. acrocarpae, le quali hanno archegonî e poi sporogonî, portati all'estremità dell'asse del fusto, che è perciò quasi sempre eretto.

Nel secondo sottordine B. pleurocarpae gli assi principali hanno un accrescimento indefinito, mentre archegonî e sporogonî sono laterali, cosicché il portamento normale è a fusto strisciante o repente, in modo da formare quasi sempre grandi tappeti più o meno vistosi, mentre per il sottordine precedente il portamento normale, invece, è quello di cuscinetti più o meno compatti.

2. Andreales. - Quest'ordine è poco importante e costituito dal solo genere, Andraea, le cui specie, sparse per tutto il mondo, formano piccoli cuscinetti bruni sulle rupi, specialmente montane. È caratterizzato principalmente dalla deiscenza della capsula, che avviene per quattro fessure laterali anziché per caduta dell'opercolo, per cui manca anche il peristomio.

3. Sphagnales. - Comprende anch'esso un solo genere (Sphagnum) con numerosissime specie che vivono nei luoghi umidi e acquitrinosi e sono i principali fattori della torba donde il nome anche di muschi della torba; questa si origina appunto per il fatto che gli Sphagnum crescono fitti, ravvicinati, in grandi e soffici tappeti, nei quali mentre la parte giovane continua ogni anno a svilupparsi all'aria e alla luce, le parti vecchie negli strati profondi si torbificano lentamente. Mancano in questo ordine fasci conduttori nei fusticini. Gli sporogonî sono racchiusi per lungo tempo nella caliptra; hanno forma sferoidale, si aprono per un piccolo opercolo e mancano di peristomio.

Bibl.: Bibliografia generale fino al 1909: in C. Müller, Musci, in A. Engler e K. Prantl, Natür. Pflanzenfamilien, I, iii, 1909; R. V. Wettstein, Handb. d. systemat. Bot., pp. 257, 1011; E. Strasburger, Lehrb. d. Bot., II, 16ª ed., Jena 1925.

Vedi anche
Briofite In botanica, divisione di piante collocate tassonomicamente tra quelle non vascolari, come le alghe, e quelle vascolari, come le Cormofite, in quanto presentano strutture simili a foglie e fusti, ma non hanno vere radici e mancano i tessuti conduttori vascolari. Furono un tempo chiamate Embriofite Aploidali ... foresta Insieme di piante arboree distribuite su una vasta superficie di terreno. La distinzione tra foresta, bosco e selva, non sempre facile, si basa essenzialmente sulla estensione, sull’abbondanza e sulla regolarità della vegetazione. Un bosco naturale, vergine, è più comunemente detto foresta; mentre il ... suolo Superficie del terreno, in particolare, lo strato più superficiale di esso, formatosi in seguito all’alterazione del substrato roccioso per successive azioni fisiche, chimiche, biologiche da parte di agenti esogeni e degli organismi che vi si impiantano. È oggetto di studio della pedologia. ● La formazione ... albero botanica Pianta perenne legnosa, con fusto diritto, colonnare, che solo a qualche metro d’altezza porta rami o un ciuffo di grandi foglie. Il fusto dell’albero è chiamato tronco; mentre la chioma è l’insieme dei rami e delle foglie (fig. 1). Le dimensioni degli albero variano da una specie all’altra: ...
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    Classe delle Briofite, elevata a rango di divisione da alcuni autori. Gli studi filogenetici, infatti, sostengono l’ipotesi che le Briofite non costituiscano un gruppo naturale, e che le sue tre classi Antocerote, Epatiche e M. siano in realtà il risultato di tre linee evolutive indipendenti, tra loro ...
Vocabolario
mùschio²
muschio2 mùschio2 (più proprio, ma meno com., musco) s. m. [dal lat. muscus; la forma più com. muschio è tratta dal plur. muschi di musco, anche per attrazione della voce prec.]. – 1. a. Nome comune delle piante briofite della classe dei...
muschiato
muschiato agg. [der. di muschio1]. – Che contiene muschio, che ha odore di muschio: olio m., sapone muschiato. È frequente nella denominazione di animali che secernono muschio o sostanze di odore simile, sia mammiferi (come il canguro m.,...
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