Spettacolo musicale – teatrale, cinematografico o televisivo – che prevede l’utilizzo di musica, dialoghi (parlati e cantati) e danze.
Il m. si affermò tra il 19° e il 20° sec. negli Stati Uniti, indiretto discendente dell’operetta europea. Antesignano del genere fu lo spettacolo di Broadway The black crook (1866), ispirato al Faust di W. Goethe. Fondatore del m. è considerato l’irlandese V. Herbert, giunto a New York nel 1886 e attivo per oltre un trentennio. Fino alla seconda metà degli anni 1920 il m. conservò una duplice fisionomia, tra operetta e varietà, derivante dal music-hall inglese, ma anche da altri esempi: alla rivista parigina delle Folies Bergère si ispirò infatti F. Ziegfeld, che tra il 1907 e il 1932 diede vita alle Ziegfeld Follies.
A partire dagli anni 1920 I. Berlin, R. Rodgers, G. Gershwin (con il fratello Ira come paroliere) e C. Porter introdussero nel m. sofisticati arrangiamenti jazz. Nel 1927 andò in scena uno dei più grandi successi di tutti i tempi, Show boat, con musiche di J. Kern su un libretto di O. Hammerstein II. Nello stesso anno la casa cinematografica Warner Bros produsse il primo film sonoro, The jazz singer. Contemporaneamente il m. trovò nuovi veicoli di diffusione nei dischi e nella radio. Negli anni 1930 i m. adottarono impianti narrativi più elaborati, con personaggi di maggiore spessore psicologico (Porgy and Bess di Gershwin 1935; Hellzapoppin di O. Olsen e C. Johnson, 1938). Negli anni 1940, accanto a spettacoli leggeri, comparve il m. patriottico come This is the army di I. Berlin, ma nel decennio successivo il m. tornò a misurarsi con la commedia brillante: My fair lady (1956) di F. Loewe; West side story (1957) di L. Bernstein, che fece rivivere in chiave moderna il Romeo e Giulietta di W. Shakespeare. Leggerezza della comicità e ambizioni realistiche continuarono a predominare negli anni 1960, come dimostrano diversi lavori andati in scena nel 1964: Hello, Dolly! di J. Herman e M. Stewart, Funny girl di J. Styne e la produzione Disney Mary Poppins dei fratelli R. e R. Sherman. Tuttavia il m. fotografava anche gli eventi del decennio della contestazione con Hair (1968), che inaugurò l’era dei m. rock insieme a Jesus Christ superstar (1971) di A. Lloyd Webber.
Il m. compiva un passo introspettivo in A chorus line (1975) di M. Hamlisch, che diede inizio al filone del concept m., a cui appartiene anche All that jazz (1979) di B. Fosse. Le produzioni più prestigiose a partire dagli anni 1980 sono state europee come quelle di Lloyd Webber: Evita (1979), Cats (1982), e The phantom of the Opera (1988). In seguito gli Stati Uniti sono ritornati alla loro posizione egemone con i m. animati della Disney Beauty and the beast (1994) e The Lion King (1997), e con due m. cinematografici, Moulin rouge diretto da B. Luhrmann (2001) e Chicago (2002) diretto da R. Marshall, entrambi vincitori di premi Oscar.