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musicoterapia

Dizionario di Medicina (2010)
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musicoterapia


Uso dell’espressione musicale (in quanto forma di comunicazione non verbale) o dei singoli elementi musicali ‒ suono, ritmo, melodia e armonia ‒ a scopo terapeutico, volto al ristabilimento, mantenimento e miglioramento della salute mentale e fisica dell’individuo. Si distinguono due procedimenti fondamentali, che spesso risultano in stretto rapporto fra loro: uno recettivo, consistente nell’ascolto di messaggi sonori, ritmici e musicali; uno attivo, consistente nel fare concretamente musica, nell’accezione più ampia, utilizzando strumenti musicali, oggetti, parti del corpo.

Cenni storici

La moderna m. nasce da un importante incontro tra il teologo, filosofo, medico e psicoterapeuta viennese F. A. Mesmer, autore della Dissertatio physico-medica de planetarum influxu (1766) e W. A. Mozart. Mesmer, vedendo la gente entrare quasi in trance durante l’ascolto delle composizioni di Mozart, iniziò a utilizzarle per le sue sedute di ipnosi individuali e collettive. Risulta così che, nei secoli, la musica sia sempre stata una terapia d’ascolto, nel senso che l’ammalato veniva curato tramite musiche suonate, cantate o anche ballate appositamente per lui.

Le applicazioni

Attualmente, la musica viene proposta come terapia o come sostegno anche nei casi di malattie mentali e fisiche sempre più gravi e complesse, quali i disturbi psichiatrici (psicosi, schizofrenia, autismo), o nei problemi di handicap e nelle sindromi di Down, ma anche negli stati di coma, nei tumori e per gli ammalati di AIDS (in questi casi impiegando soprattutto le visualizzazioni e/o la m. immaginativa). Sulla base delle indicazioni teoriche e pratiche di molti musicoterapeuti, la m. negli anni Ottanta e Novanta del 20° sec. ha sempre più abbracciato l’indirizzo terapeutico attivo, che prevede l’insegnamento o semplicemente l’uso di strumenti musicali, della voce, del canto, del movimento e della gestualità, al fine di ottenere miglioramenti nei soggetti psicotici oppure nei portatori di handicap psicofisici più o meno gravi.

Musicoterapia attiva e d’ascolto

Attualmente si può distinguere la m. attiva e quella d’ascolto o ricettiva. La prima è un’attività clinica che, sviluppando una relazione non verbale tra terapeuta e paziente attraverso la comunicazione corporeo-sonoro-musicale, cerca di andare incontro alle necessità fisiche e psichiche del paziente. In questi casi, il musicoterapeuta è anche un musicista che opera nell’ambito di una équipe costituita generalmente dal medico psichiatra, dallo psicologo clinico, dall’assistente sociale e dall’infermiere. La m. d’ascolto o ricettiva non implica necessariamente la presenza di un musicista nell’eventuale équipe, ma è comunque indispensabile quella di un musicologo o di un esperto che conosca bene i vari generi musicali. Secondo questo indirizzo, il ‘musicale’ diviene l’oggetto intermediario e mediatore della relazione terapeuta-paziente. Tale approccio, adatto anche in tutti i casi in cui viene applicato quello attivo, prevede l’ascolto di brani musicali che possono suscitare sentimenti ed emozioni, utilizzati poi dall’équipe per sondare il mondo inconscio dei pazienti, in modo da ridare loro una maggiore consapevolezza di sé e del mondo che li circonda. La m. d’ascolto, infatti, stimola l’immaginazione, la socializzazione e può aiutare a scaricare ansia e aggressività.

Vedi anche
tarantismo (o tarantolismo)  Tecnica coreutico-musicale di catarsi da crisi psichiche, conosciuta in tutta l’Italia meridionale a partire dal 14° sec. e riscontrabile nel Salento, benché in forme progressivamente attenuate, fino agli anni 1990. Il tarantismo è stato compiutamente esaminato dal punto di vista storico-religioso ... ritmo Il succedersi ordinato nel tempo di forme di movimento, e la frequenza con cui le varie fasi del movimento si succedono. ● Il succedersi di varie fasi secondo un certo ordine e certi intervalli di tempo nello svolgimento di un fenomeno o nello sviluppo di un organismo. biologia Tutti gli organismi ... musicologia Studio scientifico della musica nel suo senso più ampio, che comprende tutte le branche della teoria e in particolar modo della storiografia musicale. Il termine, entrato nell’uso corrente in Italia solo negli ultimi decenni del 20° sec., è ricalcato sulla parola tedesca Musikwissenschaft (scienza della ... psicoterapia Sistema curativo delle sofferenze psichiche basato sull’uso di mezzi psicologici; la psicoterapia è suscettibile di essere condotta nei modi più disparati, ora su base empirica, ora con riferimento a concezioni religiose o filosofiche, ora sulla guida di dottrine psicopatologiche. 1. Cenni storici ...
Altri risultati per musicoterapia
  • musicoterapia
    Enciclopedia on line
    Metodo speciale di psicoterapia, che cerca di esercitare un influsso terapeutico sui pazienti servendosi di vari elementi e tipi di musica, di diverse forme di ricezione musicale e di attività musicale.
  • Musicoterapia
    Universo del Corpo (2000)
    Renzo Luca Carrozzini Il termine indica l'uso dell'espressione musicale (in quanto forma di comunicazione non verbale) e/o dei singoli elementi musicali ‒ suono, ritmo, melodia e armonia ‒ a scopo terapeutico, volto al ristabilimento, mantenimento e miglioramento della salute mentale e fisica dell'individuo. ...
Vocabolario
muṡicoterapìa
musicoterapia muṡicoterapìa s. f. [comp. di musico- e terapia]. – Cura mediante la musica, proposta da alcuni nel trattamento di malattie mentali e affezioni psicosomatiche.
meloterapìa
meloterapia meloterapìa s. f. [comp. di melo-1 e terapia]. – In medicina, sinon. di musicoterapia.
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