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mutamento

di Alessandro Niccoli - Enciclopedia Dantesca (1970)
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mutamento

Alessandro Niccoli

In Pg XXVIII 7 indica l'assenza di variazioni e di alterazioni nella brezza del Paradiso terrestre: Un'aura dolce, sanza mutamento / avere in sé, mi feria per la fronte.

Si avrebbe un secondo esempio di m. accogliendo la correzione congetturale del Witte a Cv II X 3, dove la '21, Busnelli-Vandelli e la Simonelli, adottando la lezione concordemente attestata dai codici, leggono: È da notare che, sì come dice Boezio ne la sua Consolazione, " ogni subito movimento di cose non avviene sanza alcuno discorrimento d'animo ".

Il passo traduce Boezio Cons. phil. II I 6 " Verum omnis subita mutatio rerum non sine quodam quasi fluctu contingit animorum "; il testo latino ha indotto il Witte a introdurre m. al posto di ‛ movimento ', ma questa correzione non appare giustificata perché, come osserva il Busnelli, né D. aveva l'obbligo di tradurre Boezio ad litteram, né siamo certi del testo di Boezio da lui usato. L'ipotesi del Witte appare anche meno probabile quando si considera che nel Convivio, con il medesimo significato di m., compare due volte ‛ mutazione ' (v.), più direttamente aderente al lessico boeziano.

Vocabolario
mutaménto
mutamento mutaménto s. m. [der. di mutare]. – L’azione e l’effetto del mutare o del mutarsi: Un’aura dolce, sanza mutamento Avere in sé, mi ferìa per la fronte (Dante), non soggetta a variazioni o alterazioni; m. di fortuna, spesso in peggio;...
mutare
mutare v. tr. e intr. [lat. mūtare]. – È in genere sinon. di cambiare, cui corrisponde in tutti i sign. (tranne quello di «barattare, fare una operazione di cambio», che è esclusivo di cambiare); nell’uso mod. ha tono più letter. (sicché...
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