mutualizzazione
s. f. Condivisione di un debito da parte di più soggetti che se ne fanno garanti.
• è il diffondersi delle chiusure nazionali, della mancanza di solidarietà verso gli altri, addirittura dell’ostilità verso gli altri, che corrode il tessuto comune e mette a repentaglio tutto quello che sinora abbiamo costruito insieme. Vero, verissimo. Ed è proprio in nome di tutto ciò e contro letture distorte delle ragioni dell’integrazione che io ed altri ci siamo adoprati nei mesi scorsi affinché non si parlasse più di eurobond, vale a dire di mutualizzazione dei debiti nazionali. (Giuliano Amato, Sole 24 Ore, 9 giugno 2013, p. 1, Prima pagina) • nell’Europa dei piccoli passi, spesso anche indietro, non è cosa da poco quella che [Mario] Draghi è riuscito a far passare alla Bce. Certo, condividere solo il 20% dei rischi relativi ai 1080 miliardi di titoli che la Bce comprerà di qui fino a settembre 2016 può far storcere la bocca. Ma intanto sono meglio di zero, e poi questa forma di mutualizzazione rappresenta la fine di un tabù che apre la strada, sul piano culturale prima ancora che pratico, ad una vera e propria federalizzazione del debito europeo. (Enrico Cisnetto, Sicilia, 23 gennaio 2015, p. 1, Prima pagina) • Realisticamente qualsiasi riforma dell’euro che vada nella direzione di una progressiva integrazione delle politiche di bilancio dovrà necessariamente comportare trasferimenti a favore del nostro Paese e probabilmente una parziale mutualizzazione del suo debito. Non solo questo richiederà contropartite, ma ci renderà politicamente deboli. (Lucrezia Reichlin, Corriere della sera, 12 febbraio 2017, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dal v. tr. mutualizzare con l’aggiunta del suffisso -zione.
- Già attestato nella Nuova Stampa del 21 gennaio 1950, p. 5 (C. M. F.).